C'erano dei pesci in una palla di vetro e si andò fuori per settimane.
Perirono, giorni dopo.
Soffocati, dalla loro stessa merda.
Chiesi ai vicini di prenderli.
I piccoli pretesero l'ibernazione per le solenni esequie da celebrarsi al rientro.
E tornammo e prendemmo i pesci dal frigo.
E li seppellimmo con tanto di microprocessione e deposizione di corone floreali.
All'alba le luci svegliarono me. Una fetta di mondo. Svegliarono i piccoli ed illuminarono l'aia che scopriva, al tenue sole, ventri e spine di pesci sbudellati in tutto il prato e pianti. E piscio di gatto.
28.1.07
a stomaco vuoto
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