1.7.05

primo luglio zerocinque: pensieri da mercato.


Amaro in bocca e formiche che si orientano in maniera caotica sui neuroni che sembrano scoperti alle 10 del mattino.

Non c'è caffè. Mia madre non me l'ha preparato.
Il pensiero mi assale: ma che cazzo ci faccio ancora a casa?
No, non stamattina... in generale! ...E in caporale?

hauahauhaua

Boh! Odio l'esercito ma non so darmi una risposta.

E' venerdì e in questo borgo c'è il mercato.
Scendo a piedi.
Risalgo e prendo la macchina.
Fa troppo caldo.

Le scarpe si incollano alla strada ma ho il tempo di salutare al "banco delle olive e delle freselle" una mamma di una mia amica dell'adolescenza... Era l'amica della mia fidanzata.
L'amica della fidanzata rompe sempre le palle. Lei in questo era bravissima.

Le crisi adolescenziali.
La fidanzatina andava a dirle dei miei baci con la lingua... dell'amore (?), così la sua amica veniva da me a dirlo... Ed io...
Io ero troppo preso dalla bici, dalle ciliegie rubate nel mese di giugno... era estate. 93 o forse 94...

Poi un giorno mi lasciò. Michela.
Bionda, bella... all'epoca. E' rimasta come allora: 1 metro e 40.

Quante storie passano in questo fortino di battaglie.
Michela no... non me la diede.

Ma io me la presi. Poi mi denunciarono per sequestro di PATANA.
Me lo ricordo ancora il mio primo processo, col giudice che mi diceva:

- Dove l'hai messa?
ed io...
- Ccà! Venitavella a piglià!

huahauau... 3 anni ai lavori forzati.
Mi costrinsero a fare il gigolò sulla via Appia.

Magnaccia d'un giudice!

Vado in posta, faccio la raccomandata al "Prefetto di Napoli" per l'ennesimo ricorso all'ennesima multa, stavolta buscata alla mostra di ESCHER.
E pensare che la mostra era gratis.

Non mi cacheranno come al solito e pagherò il doppio.

Ma anche oggi dovevo sentirmi un dritto.
Io sono un dritto.