15.9.05

matrimonio in corso...


Non il mio. Speravate che mi inguajassi giovine giovine... tsssk.

Tutto è pronto.
Mi sono fatto le mesce. Mi sono accattato il vestitiello bbuono.
I capelli li ho fatti oggi dal mio barbiere di fiducia. Angioletto.

Quando me li ha tagliati era simpaticissimo. Era abbastanza brillo.
Se ci vai la mattina, invece, stà tutto incrufagnuto che si è dovuto scetare per forza e caca il cazzo a Leopoldo, il guaglione di barbiere. Lo manda a giocare al bancolotto ogni 13 minuti.
Ovviamente si gioca pure i numeri dei clienti.
Prima di andarmene, come tradizione vuole, mi ha offerto una PERONI e ce la siamo bevuti seduti sullo scalino llà fuori.
Un caldo esaggerato oggi. Tira ancora aria di staggione.

- Angiolè, embé?
- Guagliò, mi si so fatti pure i peli nel naso bianchi. Ma il pesce funziona sempre!

- Hauahauh. Almeno sparagni sul VIAGRA.

- Si si, ccà avimma sparagna 'ncopp j puttane!

- Huahuahau! Angiolé si o' meglio!

- Si si, ma soreta si sposa?
- Eh si, sò cuntento!

- Ma come? Quella da domani si chiava a uno fisso e tu sei contento? E di che sei contento?

- Che ne saccio Angiolé, almeno tene o' pescio fisso, visto che o' posto fisso non cestiste cchiù! E poi se vonno bbene...
- Ambé. Allora si se vonno bbene è tuttapposto!

Angioletto è un uomo molto sensibile.
La camicia stirata è già sul divano.
Le scarpe, nere, le ho comprate dall' ultimo calzolaio italiano superstite ad Aversa (la città avversa; antonio docet).
Non le ho pagate molto. Ma sono molto brutte.
Però sono da matrimonio.

L'addio al celibato.
Le zoccole, le zizze, le maniate per 5 euri, i pesci tuosti, le birre, l'alcool, i rattusi, la notte, le strade, Napoli bella, le brasiliane, le donne dell'est... noi sciarmati e, sullo sfondo, scenografie di cartapesta color rosso fuoco a voler incendiare un'indelebile promessa alla libertà dell'individuo.

Ma lui, lo sposo, berrà poco e sarà tranquillo.
Domani gli tocca. È felice.
E vafanculo sò felice pur' je.