29.6.07

Primo giorno di fatica


Il preludio alla sveglia è stato un sonno agitatissimo.
Ero in una casa che dava sul mare, col vento che faceva volare le tende. Bianche.
Io ero sul letto, nudo e questa era bona. Troppo bona.
E non voleva fottermi, ma che le ordinassi un pompino.
La carta dei pompini prevedeva pompini aglio e olio, al pesto o 'ndurati e fritti.
Imbarazzato chiedevo solo un pompino DELLO CHEF. Ma la casa non l'aveva.

Prima dell'alba sarò venuto 5 6 volte.

Mutande lerce.
Doccia e primo treno.
L'alifana è una linea ferroviaria senza cavi, che passa per paesi di si e no 200 abitanti e porta verso il nordest della campania.
Le stazioni sono tutte simili, stanze d'attesa cubiche e giallognole. I muri colle scritte che presentavano ancora una valenza vitale. Le panchine di listelle di legno, il sole ci sbatteva sopra rendendo il tutto un romanzo ambientato nel Sud della Francia.

Guardavo attonito il paesaggio da uomo single. Senza nemmeno una femmina ufficiosa.
Non so se mi sentivo più solo, più libero o, semplicemente, più voglioso.

Ma il giorno nuovo chiamava e non c'era tempo di pensare a cose senza rilevanza capitalistica.

Oggi era un progetto per AirOne.
Il tipo mi ha offerto il pranzo e mi ha parlato sommariamente della mia retribuzione profilandomi un futuro niente male, forse.
Il primo giorno ho lanciato 4 comandi, un pò di script, buttato giù una bozza di progetto.
Per cominciare proprio niente male.
Mi piace.
Sono un ingegnIere in fondo, cazzo.