27.9.09

A te ti


A te ti metterei nuda. Strappandoti il vestito di lino di dosso con la forza delle mie braccia.
Ti lascerei con addosso i tacchi alti e il rossetto rosso.

A te ti tirerei uno schiaffo in faccia. Forte. Per fartela arrossire.

Fissandoti negl'occhi spremerei la bottiglia dell'olio. Per lasciartelo colare addosso dalla spalla destra.

E i tuoi occhi mi fisseranno mentre l'olio ti scorrerà sulla schiena, tra i seni, sui glutei gocciolando. Fino a terra.

A te con le mani mie ti spalmerei il corpo.

Ti terrei la nuca e, presati in braccio, ti distenderei sul letto.
Sul letto vuoto e coperto di uno straccio di lino.

E tu adagiata d'obliquo sulla punta del letto , volgerai con esso la pelle sudicia alla finestra.

Aprirei gli scuri di legno grosso e lascerei entrare il vento.
Lascerei gonfiare le tende.
Aprirei la bottiglia del Jack Daniel's e, seduto in un angolo in penombra, ti guardere godere al vento.
Ti guarderei fonderti con l'aria e il lino.
E chiuderei a tratti gli occhi per sentire come Dio spira vita dai tuoi seni.

E poi. Me ne andrei.
Tirandoti i capelli. Lì. Sul letto.
Prima di andarmene per sempre.

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Foto di Elmuth Newton

Sally - F. De André