30.12.05

Auguri Retroattivi


Un virtuosissimo augurio di buon anno.

Ah, giorno 10 gennaio 2005, il blog cesserà la sua esistenza in questo spazio.
Forze si trasferisce altrove.
Forze chiude e basta.
Forze... me ne vaco ai caraibi.
Forze...

26.12.05

Giesù!

E venne sulla Terra l'ONNIPOTENTE.

Che non era il viagra.
Si fermò sulla Terra dopo tanti pianeti sui quali si erano già uccisi una parte cu' n'ata e l'Altissimo, andando, non aveva trovato nisciuno, elché esclamò dicendo:

- Nacciasant! Nu viaggio avacante!
Appena giunto sulla Terra, nacque.
Non si sa bene dove nacque, certi dicono nella mangiatoia, ma secondo me era una agriturismo.

Andò lì perché i posti negli alberghi erano finiti ci volevano €100 per la notte di capodanno, ed €120 per la festa dedicata al Re Sole (25 dicembre), e siccome Giuseppe era falegname disse:
- "Marì, arrunzamm cu ll'agriturismo"
Ma siccome loro c'avevano solo €40, li fecero dormire fuori, dove tenevano gli animali che ci pazziavano i criaturi. E nacque il Bambino, e appena Giuseppe lo vide dissè:
- U' GGIESU'!
E allora lo chiamarono "Giesù".

Appena nacque, chi la comandava giù in Galilea era un vile politico, detto Erode. Lo stesso che si voleva chiavare Salomé, la quale non gliela diede... che poi voleva sparare a uno, ma questa è un'altra storia...
Comunque, Erode, noto agli uomini e ai farisei del tempo per la sua inaudita cazzimma, sentì che a Maria si era appresentato un angelo e gli aveva detto, cito testuali parole:

49Grandi cose ha fatto in me l'Onnipotente
e Santo è il suo nome:
50di generazione in generazione
la sua misericordia
si stende su quelli che lo temono.
51Ha spiegato la potenza del suo braccio,
ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore;

52ha rovesciato i potenti dai troni,
ha innalzato gli umili;

53
ha ricolmato di beni gli affamati,
ha rimandato a mani vuote i ricchi.
54
Ha soccorso Israele, suo servo,
ricordandosi della sua misericordia,
55
come aveva promesso ai nostri padri,
ad Abramo e alla sua discendenza,
per sempre".
Vangelo di Luca; 1, 49-55

Erode, esponente del partito "Lega Judaica", all'udir di queste parole si cacò sotto e gridò ai suoi soldati:

- Andate Betlemme e paesi limitrofi, e scapezzate tutti criaturi. E se incontrate quei ricchioni dei magi, schiattategli la capa!

Mentre queste parole disse, Bertinotti, comparso in sogno a Giuseppe San, per gli amici "San Giuseppe", disse:


- Peppì, fujaccà! Questi vengono e vi scapezzano! Erode ve fà a capa cumm a mulignana! Correte via verso l'Egitto, chiedete asilo politico, il tempo che raccolgo le firme con Pannella, due scioperi della fame e facciamo il referendum per l'indulto, sempre che la Chiesa non caca il cazzo...

Udite queste parole, Giuseppe se ne stava per scappare da solo. Ma poi disse:

- Meglio j no! Sennò Chisto quanno se fa ruosso, primma me dà a' corsa e ppò m'appiccia (Sennò Questo, quando si fa grande, prima mi dà la corsa e poi mi incendia)

Tornò indietro, se li mise 'nquollo, e scapparono in Egitto...
E da lì scapparono ancora, e poi ancora.
E poi un casino.

Comunque, alla fine il Partito Democratico della Repubblica di Giudea, processa sommariamente e condanna Gesù Cristo San alla pena di morte.
Torturato ed umiliato, fu messo in croce e sputato addosso,

Lì. In croce. Ma solo perché la sedia elettrica non esisteva.

Le accuse di reato erano:

  1. Terrorismo internazionale,
  2. Associazione anarco-insurrezionalista di stampo sovversivo,
  3. Organizzazione segreta tendenziosa e minante lo Stato,
  4. Denigrazione dei pubblici ufficiali,
  5. Occultamento di cadavere (per la questione "Lazzaro"),
  6. Vilipendio alla religione romana,
  7. Vagabondaggio,
  8. Infiltrazione clandestina di immigrati.

Morì sulla croce in un pomeriggio freddo di un giovedì dopo il primo plenilunio di primavera.
La domenica mattina, 3 giorni dopo, risorse. Fuggì alla tomba, e mentre era in alto gridò:

- All'anema e' chivemmuort!
Da quel giorno la Chiesa, complice dell'omicidio, prese la figura di Gesù, ci pisciò sopra, la censurò, ci levò le male parole, ci aggiunse un paio di cose sue, e ci fece sopra una dottrina universale. Accettabile e democratica.
Tanto la "guerra", l'avevano vinta loro.

---
P.S. Mò levateci "Gesù" e metteteci "qualcuno che vi piace", levate "Erode" e mettete "Bush, Berlusconi o chicazzo volete", levateci "i romani" e metteteci "chicazzo volete voi".
Scrivete tutto su un giornale, e parlarete di attualità dei conflitti. Di geopolitica. Della fine di ogni idealista. Dell'incomunicabilità e della ferocia umana.
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L'immagine l'ho presa qui:-
http://www.tuttomanga.com/marcoalbiero/21-Varied/GIUSEPPE%20MARIA&GESU'.jpg

25.12.05

Messaggio a Maledetto XVI


Carissimo papa,

ho passato tutta questa notte di Natale e rileggere per l'ennesima volta il Vangelo, o meglio 4 dei tanti che, tagliato e censurato, avete bollato come "Parola di Dio" (e non del Cristo).
Per l'ennesima volta non vedo in nessuna pagina una citazione che rimanda alla tua benemerita faccia da culo nè agli abiti da sciamano che indossi, né di rimando aI simboli di lobodomizzazione delle masse che maneggi.

Quindi, in questa Santa notte, io ti voglio dire solo una cosa:

T'anna magnà e' zoccole, e o' primmo muzzeco t'adda chiavà mammeta!

23.12.05

Antivigilia


Ti confesso una cosa, lettore.
Ne ho bisogno. Ne hai bisogno.
L'ho appena saputo.
Lo sentivo scorrere come serpe tra i ceppi rotolanti delle colline mediterranee.
La voce m'è stata passata da una che non me la darà. Mai più.

Te lo dico. Adesso.
Babbo Natale non esiste.
E nemmeno Dio.

Ora vai.
Fai gli auguri a tutti.
Nessuno deve sospettare.

E sorridi. E stringi mani. Fortemente.
E bacia gote fredde.
E scarta.
E Scarta tutto...

19.12.05

Modena City Ramblers


Viaggiavo per siti, alla ricerca di qualche concerto decente.
L'ultimo bel CD ascoltato era, fino a qualche minuto fa, "25 Aprile" dei Modena City Ramblers.
Ottimo album. In tutto. Non ne sentivo uno così buono in ogni traccia da almeno 4 anni.
Arrivo sul loro sito (www.ramblers.it).
Il cantante se ne va.
Un urlo della serie
- Mannacciasantaaaaaaaaa!!!
ha scetato tutta la gente del palazzo in cui vivo.
Se nè andato il cantante dei MCR.
Nacciasant.
Mi pulisco gli occhi e rileggo.
Vado nel guestbook e ci stanno una serie di guagliuncielli di 13 anni che flirtano e si danno appuntamenti per chiavare. Morto anche quel guestbook.

Non più un cantante. Né uno scrittore. Né una televisione. Né un CD.
Non un DVD prodotto da case "di massa".
Niente di niente. Manc o' cazz.

L'ultimo film sui precari l'abbiamo dovuto finanziare io e mio fratello (http://www.produzionidalbasso.com/italy/index.php)

I comunisti stanno scomparendo. Sono morti.

Oggi, come dice il mio amico di qualche scalino più sopra, essere comunisti è un modo di dire. Una moda. Una risata. Una sciarpa e due stracci stracolorati ripresi da Cavalli nell'ultima collezione autunno-inverno.
Essere comunista è farsi una canna e comprarsi la maglietta con CEGHEVARA e andare al concerto del primo maggio e ubriacarsi.
Essere comunista è fare i bucchini a manosmerza a molte persone contemporaneamente. E in questo le comuniste sono simili alle femmine di FORZITALIA.
Essere comunista è finanziare i mafiosi per comprarti il fumo migliore.
Essere comunista è andare a vedere D'Alema che parla di mafia a Caserta senza avere lo sdegno di sputarsi in faccia.
Essere comunista è votare DIESSE. O Rifondazione.
Essere comunista è accettare una moderazione centrista.
Essere comunista è non conoscere la storia e non leggere libri.

Essere comunista oggi, è come portare a spasso un PITTBBULL per tenerlo attaccato a un guinzaglio, lasciarlo pisciare su un marciapiede, fargli due carezze e lasciargli scassare il culo a una CIUAUA della signora di fronte che tiene il BIEMMEVVÙ.

Ma io, mò che tutti i comunisti stanno fallendo, sono morti o si prendono la comunione la domenica (Bertinotti compreso), che devo fare?

Mi devo solo scrivermi nei carabinieri?

Tanto già lo so, mò i MCR fanno come a quando Francesco Renga se ne andò dai Timoria per fare lo strunzo a Sanremo per poi mettersi, adesso, a far vedere che tiene la voce bella e a fare la fine del morto di fame come quella di Riccardo Fogli, lasciando il rock italiano nelle mani dei Negrita.

Negrita che piano piano, fra un anno ammassimo, ce li troviamo a cantare insieme a Gigi D'Alessio su Canale 5.

I Bisca. Morti.
I 99 posse. Morti.
Meg. La peggia pezzente fine coi tiromancino (oddio!).
Pino Daniele. Un gelato all'equatore. S'è squagliato! Echitemmuort.
Timoria. Morti.
La Pina. E chi è? Se lei è alternativa...
Neffa e i messaggeri della Dopa. Solo Neffa è rimasto, anche lui ha detto agli amici della dopa:

- "torno tra due minuti, il tempo di scendere a accattare le sicarette".

Mò fa pure lui il morto di fame.

Casino Royale. Morti.
Africa Unite. Per la via. Ma mai stati un granché.
Guccini oramai, quando canta, tutti i presenti si cacano il cazzo. Pure lui.
De Gregori. È vivo ma é morto.
De Andrè, è morto nel '99.
Britti canta cazzate, e ogni tatto sfesea assoli bucchini, ma si merita le mazzate in faccia.
Elisa, con Tinto Brass la vedo meglio.
Giorgia, se fa un calendario almeno...
Jack Folla, ha fatto quello che ha fatto. Ed è veramente morto ad Alcatraz. Anche se l'aveva detto che i suoi erano testamenti... e che testamenti...

Unici superstiti 24Grana e RadiciNelCemento. Forze.

Ma io mò chi cazzo mi devo sentire?
Non è possibile che devo cacare €40 puntozerozero, per sentirmi ancora Patty Pravo e Paolo Conte nei teatri.

Pure oggi, crolla un altro pensiero.
Si alza un altro muro.

Dio è morto,
Marx è morto,

ed anch'io oggi non mi sento molto bene.

14.12.05

penziero notturno

Siate affamati. Siate folli.
Stay Hungry. Stay Foolish.

Stasera mi capitava di legere, per caso, come tutto quello che leggo, un pezzo autobiografico di "Steve Jobs", un tipo che nessuno si caca ma che ha inventato il Mac, la Pixar e tantissime altre cose che tutti mò ci pisciano sopra dandole per scontate. A tratti è disarmante.

http://homepage.mac.com/richard.crenna/page52/page65/page65.html

Chicazz.



12.12.05

Il Palio dei Polli.


A quanto pare, in giro ci sono centimillemila persone con l'indice e la lingua più lunghi del pesce.

Gli stessi che il voto più a sinistra che danno è UDC.
Harr Harr (TM)
Perchè ci vuole un ordine.
Nel disordine di loro stessi.

Gli stessi vanno in chiesa, o almeno si sono fatti la cresima (se non sposati) e, in questo periodo natalizio, si dilettano optando per week end di svago presso noti centri commerciali.

Hanno in macchina il navigatore satellitare per andare al bar sotto casa.
Anche per questo natale desidererebbero un pensierino Hi-Tech.

Hanno computer di cui mantengono aggiornato l'hardware manco dovessero controllare missili e navicelle, con monitor sottili al plasma, mouse e tastiere UAIRLESS. Formattano almeno una volta ogni 6 mesi.

Manco a dirlo, usano UINODOS. L'ultima versione. Sempre la migliore (in capa a loro), CODDENTRO ISTALLATO MAICROSOFT OFFISS 2056: non perchè siano coscienti delle migliorie dell'ultima versione (se e quando esistono), ma perchè devono aprire le PRESENTAZIONI IN PAUERPOINT di quei rottinculo degli "amici" e poi, per reazione alla gara a chi è più figo, fare un'altra presentazione e spedirla a tutti.
Grazie a loro, oggi non girano mail più piccole di 1 MEGABAIT.

Ovviamente, il traffico di pacchetti, li spinge a mettere la banda larga (devono leggere i file PAUERPOINT il più in fretta possibile), e se non ce l'hanno o non gli serve, sono invidiosi che l'amico ce l'ha più larga, allora la mette. Manco si trattasse di fessa.

Poi mettono eMule, fottendosene di guardare che è un programma libero. Per loro la libertà è un problema secondario.
Loro devono scaricarsi i film.Subito. Adesso. Tutti.
Quello che mò è uscito. Quello che ancora non è uscito. Quello che esce fra un anno. Tutto. Tutte le canzoni della minchia e i film più assurdi che non avranno mai tempo di vedere, ma che fanno il loro effetto messi su DDIVVUDDI' da 3 centesimi che dopo un anno non si vedono né si sentono più.
Ma che ffà. L'importante è scassare tutto. Adesso.
Fra un anno si torna a scaricare le stesse strunzate.

Poi si scaricano GHIGOLEART, e perdono 3 giorni per vedere dove cazzo sta casa sua su tutto il pianeta. Dopodichè la pazziella è finita e si può pure buttare nel cesso.

Tuttavia, in tutto il frastuono, rimangono 200MMS di natale e 150 SMS dell'ultima offerta, e si comincia a mandare a chiunque Babbo Natale col pesce fuori che dice cazzate, e sotto la minaccia usuale:

"Se non lo mandi ad almeno 7 persone, il pesce di Babbo Natale ti finisce dietro, e il tuo se ne cade. Se sei femmina, ti si appilano i buchi e se ne cadono le zizze".

L'alternativa, è il messaggio di stampo più Cattolico, del tipo:

"In questi giorni prega. Fai una preghiera in più. Anche il giorno di natale. Dio sarà contento. Manda quest'essemmesse ad almeno 10 persone sennò il Padreterno ti fa jttare il sangue prima di stasera".

Nei giorni di Natale il medio è felice, e si sente pieno di amici e gasato.
Prenota il cenone di capodanno a €100 con (incluso nel prezzo) la bellezza di UNA FELLA DI PANETTONE 3MARIE e 1 BICCHIERE DI SPUMANTE, che se nel votta votta gli cade, jastemma tranquillamente tutti i santi mentre la fidanzatina brinda in minigonna, tacchi a spillo e mutante rosse.

Ah, dimenticavo: IL TELEFONINO COL BLUTUTT.
Se non hai il BLUTUTT non sei nessuno.
Sei un declassato. Uno che non merita il diritto di voto, né di asilo.
Un comunista.
Uno che se vede Di Canio fare il saluto fascista, di sicuro lo critica.
Quindi: uno che muore o campa è lo stesso.

Loro.
Loro vincono. Sempre. Ogni giorno.
Loro.
Loro sono i vincitori di questo "Palio dei Polli".

11.12.05

'Mmaculata


Scale. Cantina. Due ore di scavo.
- Ecco l'albero!
Lo scatolo delle luci.
- Mannaccia*** le palline! Addò cazzo stanno? Ah eccole.
Sostegno albero. Albero.
Smazza i rami.
Ancora un pò.
Troppo. Restringi. Occhei.
Luciarelle. (1 ora dopo) occhei. Proviamo.
- Nacciasant! Non si appicciano. Cinesi di merda.
Senza soldi e col tester. A una a una. Che cacamiento di cazzo.
Ripara.Occhei.
Palline di vetro. Radical Chic. "No convescional Crismass".
Se ne schiatta una. Quella col bambinello dentro.
La più bella.Sette euro.
- Nacciasantella!
Fili. Filetti. Due farfalle. Due passeri.
- E io sarei malato...
Tutto pronto.
Tutte le luci di casa spente.Start.

GINGHEBBELL (o come cazzo si scrive): l'alberello comincia suonare stutando e appicciando le lucelle a ritmo. Melodia paranoica. Ipnotizzante. Soporifera.

Mi abbiocco.

La mente si annebbia mentre la tristezza del natale comincia con l'affermazione:
- Chissà che mi regalano a natale!?!
- Quello che più non vuoi. Come ogni natale.
- Si ma conta il pensiero.
- Si si. Come no.
La pucundria viaggia tra le pallucce, i taralli e le sante partite a pocher con la gente con cui te la fai solo per spirucchiarti e scassarti di risate e liquori le sere di natale.

Il Vangelo non si porta più.
Il bambiniello, è un personaggio presepiale.
Un criaturo in un diorama fatto di pastori e femmine.
Immerso in mezzo a gente che si ubriaca da tutte le parti. Osterie. Macellari. Pecorari. Soldati. Sunaturi. Piscatori.
Nel caso peggiore persino Giovannipaolosecondo.

Il bambiniello è un pastore.
Ogni personaggio del presepe è un pastore.
Anche se inforna il pane. È un pastore.
Anche se si ubriaca e non fa un cazzo mentre ognuno, nel presepe, fa qualcosa. È Un pastore.
Quello che si fa il bagno nella solita cascata che scorre dentro la caccavella, sotto al presepe. È un pastore.
Anche l'angelo sempre appeso a cazzo da qualche parte con la scritta in mano. È un pastore.
E poi pecore. Dieci, venti, trenta, trentasette pecore.
Dovunque.

Tutti sono felici.
Mi appucundrisco, nell'attesa di quello scassato in culo di Babbo Natale.

Malinconia, mestizia, infelicità, scontentezza, sconforto, disperazione, dolore, angoscia, amarezza, dispiacere, malumore, abbattimento, demoralizzazione, depressione, delusione, disillusione, avvilimento, afflizione, grigiore, pesantezza, oppressione, noia, monotonia, tedio, cacamiento di cazzo.
- Quanno cazzo vene Natale?

8.12.05

Sburro

I figli dei zincari, giocano in mezzo alla strada mentre i figli del macellaro giocano a tirare cazzotti e calci sopra le vacche spaccate in due.
I figli dei fravecatori giocano a con le ruspe giocattolo.
I figli dei meccanici giocano ad aggiustare le macchinine.
I figli dei comunisti giocano a fare i comunisti.
I figli dei borghesi, per spirito di contrasto borghese, aprono centri sociali di lotta proletaria.
I figli dei camorristi pazzeano con le armi giocattolo.
I figli delle mignotte, giocano. E quando giocano sono cazzi amari.

Io, oggi ho deciso che il massimo che voglio fare è chiavare.
E mentre tutti giocano, eiaculo sulle vostre vite.
Sui vostri giorni squallidi.
Sulle notti dormite senza sogni.
Sui giorni vissuti senza idee.

Sburro sui vostri cimiteri con lapidi sempre pulite
e sui cerchi in lega delle vostre auto.

Sburro sulle tessere elettorali e sulle matite indelebili dei seggi.
Sburro sui seggi e sui simboli dei partiti.
Sburro sui partiti e sul governo.

Sburro su fucili e sulle canne.
Sburro nei carri armati e sui fronti.

Sburro su questi giovani di merda, che per un bucchino si vendono le mamme.
Sburro su queste femmine che fanno bucchini aggratis a quelli che si vendono le mamme.

Sburre sulle domeniche, sui giorni di festa e sul carnevale.
Sburro sui tracchi di capodanno e nelle coppe di sciampagne.
Sburro nelle zizze e nelle mutante di tutte le femmine perbene.
Sburro nelle piazze morte dove preti morti recitano salmi morti e passi morti di un vangelo stracciato di un Cristo morto per senza niente.

Sburro nei libri e nei giornali.
Sburro nelle riviste e nei quotidiani gestiti dai partiti.
Sburro nella televisone e in bocca a Berlusconi, anche se sburrerei più volentieri in bocca alla mugliera.

Sburro nei centri commerciali e nei gadget di elettronica.
Sburro su "Grazia", "io donna", "Man's Healt", "Novellaxxx" e "Jack".
Sburro su Giancarlo Magalli e su Bruno vespa.
Sburro sui celerini e sui finanzieri.

Sburro su tutte le panche del parlamento e su quelle delle cattedrali.
Sburro nelle tuniche dei preti e in quelle dei giudici.

Sburro nelle piazze e nelle strade.
Sburro nelle cape di ogni uomo e donna.

Sburro dappertutto.

Mi ho sburrato un'altra volta in mano.
Nacciasant!

28.11.05

Mille e un festino

Con questo post raggiungerò le 1000 visite uniche.
E questo potrebbe fare di me uno come Garibaldi che:
  • gli viene la smania di venirvi a pigliare casa pe' casa a tutti quanti;
  • fare una specie di "spedizione dei mille";
  • arrecogliere tutti i muorti di fame d'Italia in un modo un pò anomalo;
  • arrivare qua, verso il bivio di casa mia;
  • acchiappare "lo re" d'Italia e metterci in mano tutto... a patto che mi cachi un mare di sordi.
Siccome mi caco il cazzo di fare la spedizione, facciamo una cosa: vi manno l'imeil e ci vediamo tutti direttamente al bivio di casa mia.

Vorrei fà nà spedizione strana, dove tutti quanti inzieme ce n'andiamo su un posto dove stiamo bene almeno colla capa, e ognuno dice almeno sei cazzate.
L'anonimo, che scassa sempre il cazzo, lo mettiamo mmiezo e giochiamo tutti a "zompacavallina".

Poi facciamo un palchetto con le prete e le mazze, allestendo una specie di "gogna pubblica".
Sopra questa gogna saliamo tutti quanti. Uno per volta, a quanto ce ne tiene, a declamare miserrime briciole di una malsana poeticità decadente.
Poi a quello sulla gogna, tutti quelli che stanno sotto, lo possono sputare in quollo. Jastemmare apriesso, mannarlo affanculo e tirarci perfino le scorze di semmienti: ma senza mettere in mezzo le mamme.
Giù giù, in fondo a questo spazio quadridimensionale: botti di vino. Tavolacci, sgabelli e bicchieri di vetro sporchi e ingialliti. Lo spazio è folto di gente.
18°C. Basso tasso di umidità. Musici. Liuti. Atmosfera. Arie. Donne belle e gonfie. Profumo di fiori. Di vino. Di armonioso sesso.
Fuori, tutt'intorno, prati verdi d'ottobre sbrillucicano sotto cieli invernali notturni. Uccelli. Passere.
Billy, il cane, si accovaccia svaghito tra i piedi di Eduardo: un barbuto burbero poeta blasfemo.
Gli caca sotto i piedi.
L'omaccio alza il calice di vino.
- Brindo a queste belle femmine!
Mentre Billy si allontana, Eduardo si alza in piedi pestando la merda.
- Echitemmuort!!!

20.11.05

Oddio!



Da "il giornale" 20.11.2005

Breve fuori programma per il presidente del Consiglio poco prima di recarsi in Vaticano per l'udienza privata con il Papa. Forse in anticipo con i rigidi tempi del protocollo vaticano, il premier si è infatti concesso qualche minuto per salutare un gruppetto di curiosi, costituito principalmente da alcune scolaresche, bloccando il corteo all'uscita di Palazzo Chigi. «Sono venuto a salutare - ha esordito Berlusconi - perché se no vedete il presidente e dite: “questo dove va?”. Vado dal Papa», ha subito detto chiedendo poi a più giovani se avessero un messaggio da fargli recapitare al Pontefice: «Cosa gli dico? Cosa gli devo dire?». Più sorpresi di parlare con Berlusconi che della possibilità di poter mandare un messaggio al Papa i giovani sono rimasti in silenzio e solo all'insistenza del premier - «non avete nulla da dire al Papa?», ha chiesto - si è fatto avanti un ragazzino con un timido «lo saluti». Berlusconi si è poi informato sulla provenienza della scolaresca - una scuola cattolica di Varese - e subito ha ricordato «di essere stato 8 anni dai salesiani». Poi gli auguri e l'invito «tradizionale» a «fare i bravi».





















da www.agi.it
ITALIA-VATICANO: BUTTIGLIONE, DOMANI PAPA A BERLUSCONI DIRA'..
(AGI) - Roma, 18 nov - "Conoscendoli entrambi, e soprattutto conoscendo Benedetto XVI, penso che il Papa ed il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi domani affronteranno i temi della pace, dell'identita' dell'Europa e delle sue radici cristiane, della famiglia (e questo significa lavoro, casa, educazione) e della liberta' della Chiesa". Queste le previsioni del ministro dei Beni culturali, Rocco Buttiglione, alla vigilia dell'udienza che il Papa concedera' domani al premier italiano.
Non ci saranno quindi riferimenti all'Italia? "Il Papa - risponde Buttiglione - forse dira' una parola sul fatto che la Chiesa non baratta la liberta' di predicare il Vangelo con supposti privilegi. Se il Concordato fosse un contratto perverso di questo tipo, la Chiesa non lo avrebbe mai firmato e lo Stato avrebbe avuto la dignita' di non firmarlo".
"Il Concordato - prosegue Buttiglione - stabilisce che la Chiesa e lo Stato operano per il bene comune del Paese, sulla base del principio che il Paese ha bisogno di valori che lo Stato non produce. Lo Stato con il Concordato riconosce il ruolo della Chiesa, se non fosse cosi' sarebbe un mercimonio inaccettabile".(AGI)

Ma Ggesucristo dico, al primo Papa che fecero, non lo poteva fulminare con la croce d'oro massiccio in mano? Nacciasant!

15.11.05

spaccato (ver. 2)

Non aver mai comprato un “salame Neuroni”, né della “panna dello Chef”, né “il foglio” di Giuliano Ferrara né nessun libro di Bruno Vespa è un rifiuto implicito della veicolazione subliminale una pornografia disumana ed orrenda.

La pornografia umana esplicita, nel suo (s)co(i)nvolgente turpiloquio di bramosie, offre alla tua vista orizzonti e panorami inauditi. Erigendoti a umano fecondo mostra a retine tremolanti colline tagliate da rocce sprizzanti vitalità astrusa e deforme. La pornografia umana esplicita è luogo di eterno ritorno dell’81% dei maschi e del 76% delle femmine.

Percentuali considerevoli di individui che in pubblico smentiscono, negano, usurpano e denigrano la loro stessa natura(1) inneggiando, nel loro complessivo atteggiamento, forme subliminali e spaventose di implicita pornografia umana. O meglio: disumana.

E li vedi che leggono “il mattino” o, più elitariamente, “Il corriere della sera”. Guardano “porta a porta” o “matrix”. Ascoltano con interesse valutando seriamente frasi sporadiche di un chiattone con la wallera e, chiusi nel silenzio dei seggi elettorali, mettono la ICS su “Forza Italia”. Su “Alleanza Nazionale”.

Prendono parte alle manifestazioni Pro-USA e sostengono alzando sempre la voce e con tono iracondo che in IRAQ c’è solo pace.

Inneggiano alla democrazia scrivendo libri in cui Mussolini appare come l’ultimo democratico statista voluto dal popolo.

Ribadiscono ai giovani la proprietà formale del futuro, consci di campare quanto basta per indolenzir per bene ciascun puerile deretano.

Pornografi pornoetici portatori insani di una pseudomorale meno che fallocratica. Menti degenerate. Corrotte. Dominatori vecchi e anchilosati di una società vecchia. Persone-parole intinte in pensieri lordi di stantio.

Una società, la prima della storia antropologica(2), dove solo i vecchi hanno possibilità di vita positiva. Solo i vecchi hanno i soldi. Solo i vecchi hanno un lavoro. Solo i vecchi prendono decisioni. Solo i vecchi ottengono finanziamenti. Solo i vecchi si candidano… e, porcocazzo, solo i vecchi pensano.

Vecchi che inculano giovani.

Se si dovesse pensare ad un emblema della società di questo tempo, sarebbe da valutare la scelta di un’immagine ritraente atti di esplicita pedofilia immersi in una luce avvolgente ed ancestrale. Sfondo azzurro, angeli e vecchi prelati sparsi in ogni angolo del quadro e al centro, in basso, marmaglie di giovinastri insignificanti e fetidi, ipnotizzati da specchi per le allodole, che incensano il potere oleando con distillato di lingua e saliva, sudice anziane scarpe; sotto le quali scivolano, impotenti e fermi, volti di umili padri.

12.11.05

e-dialogo (s)finalizzato


-Andrea: ciao. sono una ragazza cmq

-Taz: ah ciao

-A: :) ciao sono daniela piacere

-T: Gianmarco. Piacere mio. come mai proprio sul mio nome hai cliccato?

-A: stavo facendo la ricerca casuale

-T: le casualità...

-A: eggià

-T: E cos'è che fai in piedi a quest'ora...

-A: heeh... cerco clienti ;)

-T: io divento cliente solo mi fai pagare a cambiali

-A: haahhaah

-T: e se la prima volta è gratis. interessi zero ovvio. Inutile a dirlo.

-A: eeee

-A: mi spiace nn si può fare.

-T: e allora sei capitato/a male

-A: sono ragazza

-T: e che tipo di materiale commerci?

-A: indovina?

-T: Pucchiacca?

-A: ahahah siiiiiiii!!! allora nn sei interessato?

-T: si ma a quanto la vendi? e poi voglio garanzie prestazionali di durata, nonchè la formula -SODDISFATTI O RIMBORSATI

-A: ahahah simpatico 100 euro tutto il tempo ke vuoi

-T: ti assicuro, allora, di essere un cliente PERENNEMENTE INSODDISFATTO

-A: haahahah dai cmq

-T: 100 euro tutto il tempo che voglio?

-A: si, io nn ti sto prendendo in giro

-T: Azz. cos'hai da fare i prossimi 2 mesi

-A: ahahahahahahah

-A: se stai skerzando lasciamo sta ke nn ho tempo da perdere

-T: no no nemmeno io.

-T: 100 euro... cazz...2 mesi... Fai concorrenza alle migliori cinesi

- T: ti compro subito!

-A: ahahah

-A: ma se nemmeno sai come sono fatta

-T: eccoli qua! Teccati i sordi! vado a fiducia.

-A: vabbè ho capito va

-T: 100 euro

-A: si si vabbè

- T: male che va mi vendo i tuoi organi

-A: ciao

-T: e ja allora mandami la foto ja!

-A: dai nn c ho tempo da perdere

-T: si si le 1.17 di notte è l'ora giusta per gli affari con clienti random. Te lo posso assicurare.

-A: infatti è proprio così

-T: E' scritto nelle migliori teorie di marketing

-A: fino alle 3 tipo

-T: 3 - 3 e cinque.

-T: e Ja Andrea se non me la dai nemmeno tu sono fottuto davvero

-A: daniela

-T: ja 100 euro eccoli li tiro fuori a patto che mi mandi la foto

-T: ja ti dò il numero di carta di credito...

-T: DANIELA

-A: ciao bello

-A: c ho da fa

-T: Daniela io pure, sapessi... ja

-T: facciamolo insieme ja ja non mi solare ja

-T: 100 euro

-A: a vo finì

-T: voglio vederti

-A: ssu scem

-A: visto parlo pure napoletano ahahahah

-T: si si noto

-A: mo famme lavorà

-T: E allora? DANIELA

-A: aspettaaaaaaaaaaa

-T: ...ansimo... camomilla.

-T: F o t o. F o t o. F o t o.

-A: senti mi stai simpatico ma nn mi devi rompe

-A: nn è no skerzo cmq

-T: nemmeno il mio.

-A: quindi famme lavorà dai

-T: Ho lavorato 3 sere per un week end con te illustre gnocca sconosciuta. Mò voglio essere cliente.E voglio vedere la merce: CACCIA A' PATANA!

-A: stai a cazzeggià perdo tempo co te

- T: t'ho detto che ti caco i sordi.

-A: dai sii gentile

-T: Mia dama, suvvia, so che dietro quel visino audace si cela un cuor gentile che cos' tanta voglia ha di librar lo suo spirito con codesto giullare del pesce?

-A: wow

-T: Suvvia si mostri svelata ai miei occhi...

-T: Nacciasant! Sono poeta, lo sapevo che ero sprecato a fare il mmaccabbasole.

-A: bravo mo nn rompe però!

-T: in vena di complimenti GEISHA,

-T: E ja stai a ffà nu casino la cacci o no la pucchiacca?

-T: Oh! Io non ti caccio manco 10 euro! Forza!

-A: famme lavorà per dio!

-T: Viè quà te faccio lavorà io per buddha!

-A: ahahah sei troppo forte

-T: magari ho la sclerosi multipla...

-T: ma anche i 100 euro! Nacciasant! Vabbuò senti o ti fai vedere o mi collego a un sito dove mi fanno scaricare i film spuorchi aggratis :mi autoproduco orgasmi multiplie tiro a sparagno pure oggi.

-A: io mi faccio vedere ma tu devi fa il serio

-T: serissimo. Dovessi vedermi. Stò con la giacchetta bbuona.

-A: mm ok aspetta solo due secondi ke finisco co uno.

-T: 1

-T: 2

-A: daiiiii

-T: Io voglio l'esclusività se pure tu mi boicotti, io tiro sul prezzo! Manda la foto

(mi invia la foto)

-A: song' io

-T: su google? ottimo.

-T: E di dove sei tu?

-A: latina

-T: che fisico... ma che fai i pompini acrobatici col naso?

-A: no

-T: confermo l'acquisto. Fammi leggere le clausole vessatorie.

-A: pijate ste foto e zitto n attimo

-T: NU DA

-T: NU DA

-T: NU DA

-A: no scemo nn le faccio foto nuda, potrei avè problemi

-T: Si nà signora! Senti ja e incontriamoci... io mò scasso il salvadanaio.

-A: ahahaha allora ti interessa?

-T: si si

-A: (e fa il serio)

-T: merce di ottima fattura.

-A: mm ok

-A: haahah

-T: 100 euro un UICHEND sanosano. ti devo fare come la mulignana...

-A: see... ahahah

-T: senti ma non fa niente che ho la gobba sono analfabeta mi mancano gli incisivi ho le capsule puzzo e non mi lavo?

-A: no scemo infatti mo mi mandi una tua foto

-T: ti mando quella della prima comunione?

-A: vabbè ho capito va ke stronza a perde tempo

-T: accetta

(mando una foto presa a caso da google...)

-A: azz nn sei nemmeno male

-T: è quello che mi dico ogni giorno... ma non mi convinco mai abbastanza. Soprattutto non convinco la mia vicina.

-A: ahahah! ke scemo ke sei :D

-T: che fai allora vieni tu a Musicopoli?

-A: no in genere faccio qua, dovresti venire tu

-T: hai la pista per gli elicotteri?

-A: si certo -_-

-T: ottimo allora vengo con la bricicaletta.

-T: domenica mattina? O vai alla messa?

-A: vado alla messa in culo ;)

-T: ottimo te lo benedico io!

-A: ahahahaha

-T: Senti ma poi mica NON fai i pompini?

-T: Ma me ne devi fare uno con in bocca la birra... per me è determinante questo fatto... del bucchino alcoolico. E' un residuo psichiatrico di un disagio infantile. Forze.

-A: faccio tutto tranne le skifezze tipo pisciare addosso e altre cose simili

-T: Cazz... 100 euro un investimento

-T: Zucculé, je nubboglio sapè niente...

-A: io faccio così

-A: prendere o lasciare

-T: prendere... soprattutto il culo.

-A: ahahahah

-T: Altre foto?

-A: a ti piace l anale?

-T: Ma anche l'orale.Lo scritto però... non mi viene mai bene.

-A: haahahahah

-A: io faccio tutto..anale orale

-T: Auricolare? mandami altre foto

-T: ascellare anche?

-A: ho solo quelle per ora

-A: anke si

-T: ottimo allora lavati che VENGO

-T: Ma quanti anni hai?

-A: io 20

-T: piccolina...

-A: tu saresti uno dei più giovani. il più vekkio aveva 54 anni

-T: Che cazz te chiavi? I muorti?

-T: e quanto ti danno?

-A: 100

-A: io kiedo sempre 100

-T: anche a me che sono giovane sempre 100?

-T: Sai ho alcune donne da scopare, sottomano almeno altre 3

-T: Sottopesce, 7. porche come te. Ma AGGRATIS.

-A: e allora nn mi far perdere tempo e vatti a sckiattà quelle

-T: ma io ti voglio schiattare la capa a te

-A: certo ke sei stronzo è..se sei convinto ke è uno skerzo ke cazzo ci hai perso tempo a fare

-A: boo la gente è matta

-T: che ne so. Non c'avevo un cazzo da fare e mi sembravi na granda femmena.

-A: infatti sono intelligente

-A: e cmq nn lo faccio di professione ci tengo a dire

-A: giusto per raccimolare qualke soldo

-T: FANSI BUCCHINI PART-TIME.Alto livello.Costo non inflazionato.

-A: vabbè è stato un piacere. ciao

-T: Hai mai pensato di prestare la tua anima a qualche assassino? O che ne so. Il tuo cuore a qualche uomo solo? O... le tue mani a una torta?

-A: ciao

-T: Danié nun fà a' (S)permalosa

-A: nn so permalosa

-T: t'ho detto che ti voglio. ti voglio.Punto.

-A: ma m hai fatto perde un sacco di tempo. nn di cazzate

-T: Ma che cazzate! Io te lo dò davvero

-A: e quelle 3? nn sei un playboy?

-T: che fai la gelosa?

-A: si vabbè

-T: io sono un chiavatore è diverzo.

-A: e un kiavatore ke ci fa co na mignotta? tanto a lui gliela danno gratis

-T: voglio l'anima della mignotta.

-A: ahhaahah

-T: Guardarla negli occhi mentre finge un orgasmo da 100 paparelle e sentire com'è sentirsi usato da una che usa i corpi part-time.

-A: te le fanno le pompe le amike tue? O nn te danno il culo

-T: C'è che mi ho cacato il cazzo.:Le devi stare a sentire e parlano troppo. Parlano sempre e c'hanno sempre un problema. Non ascoltano il silenzio. Fanno sempre storie sul luogo corporeo dell'eiaculazione, e sele chiami puttane pensano davvero che tu pensi che loro siano puttane. Per carità. Lo sono. Ma sentirselo dire fa uno strano effetto che lede alla loro autostima di donne per bene che ogni tanto vanno alla messa...

-A: e quindi giustamente vuoi una puttana vera

-T: ovvio.

-A: auhauhauhahuauhauhahuauhauhahuauhauhauhauhauhauauhahuauh

-A: certo ke le spari grosse proprio

-T: e perché ridi?

-A: c ho uno spasmo allo stomaco

-T: Io al pesce.

-T: mi sa che se vengo devo vestimme de rosso

-A: sei comunista?

-T: io? No No. Voto ancora Andreotti.

-A: aje

-A: namo bene

-T: sò fascista picchio li neri

-A: daje

-T: li gialli... tutti i colori!

-A: namo bene lo stesso

-T: la sera mi magno pure i portapastelli! Ma nun me magno i bambini sennò li comunisti mé spaccano er culo!

-A: ahah

-A: vabbò ciao

-T: addio.

8.11.05

"assenzio" radicale


T: gnocca!

P: bonazzo!

- commo stai? Mi fece piacere rivedette! sempre di corsa... mi ho cacato il cazzo.

- mi ho cacato? :)

- si si

- HAHAHA :) sto bene

- da oggi devo invertire tutti gli ausiliari

- ottimo... un esercizio verbale? sperimentazioni linguistiche?

- un essercizio di dissenso radicale, forze al fine di sperimentare un nuovo modo di scrivere. Ma mi ho cacato il cazzo anche di sperimantare. Ho cresciuto male.

- propongo una riformulazione: "assenzio" radicale

- anche noi siamo fatto il cineforum a Musicopoli

- (per la serie : come se SAREMMO ubriachi)

- con Pasolini... ma MORTO meglio. Ho ubriaco.

- hai POprio RAGGIone

- Sono proprio RaGGione? Dici? se avere ed essere si invertono si spersonalizza l'individuo: Questa donna HA la mia compagna.

- HO SPOSATO. HO NATO

- dipende dal contesto: SONO SCOPATO. aajaiaahauahua

- ahhaah

- MI HO SCOPATO PATTY. hauahauahuahauahua

- ahahhahaha

- ma perchè io e te non stiamo mai bene???devo scrivere un pezzo sconclusionato.

- pubblicalo sul blog

- il nostro dialogo? ci metto la tua icona. Mandamela

- quale icona ho? Quella fatta con paint? Sto su linux e non ho capito perché gli altri non vedono i miei avatar. tu che vedi?

- io da linux lo vedo il tuo avatar

- si ma quale? che vedi?

- una tipa prosperosa. con gli occhiali da pornodiva. pronta a darmela, lo sento. la lingua fuori

- ma è un disegno!

- si, che manifesta un dissenso che emerge con una sessualità dirompente.

- l'immagine si chiama "studentessa porcona"

- ottimo. si capiva il senso. È un autoritratto?

- piu o meno.

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pat vuole mandarti il file ''studentessaporcona.png'' (11K bytes). Sarà salvato nella directory /home/taz/amsn_received. Vuoi ricevere questo file? - (Accetta / Respingi)
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Trasferimento del file accettato
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- (devo dentare di smettere di essere ridondante)

- dentar non CUoce

- infatti. Non cuoce ma poi ti cresce la panza. E poi con l'aviaria non si sa mai.

- ho detto Dentar, non addentar. :D vado a addentare cibo non aviario possibilmente. a dopo (Kiss)

- Ma è vero che se prendi l'aviaria per un pò (3 giorni) hai il pesce che funge a comando?

- wow

- tipo:
"vai a accattarmi un film spuorco!"
e lui va...
oppure: AaaaTTENTI! ...e lui lì fermo, per ore...

- fa anche le acrobazie:
"gira in senso orario"
"ora antiorario"
ahahahah w l'aviaria!

- il sogno di ogni eiaculatore precoce

- il pesce ti mette le ali

- hauahuahaua

- (fortuna che di precocità non ho esperienza)

- a me me l'hanno detto.

- w i "tardoni" (duroni?)

- geloni.

- dipende dopo quanto

- ahahha. Io cmq non lo so, me l'ha detto Moira Orfei.

- ah beh

- Dice che lo fa con gli elefanti. Li sgomma di pullastri malati. Lei è abituata agli elefanti

- questo potrebbbe spiegare molte cose

- ...e poi girano gli emmepeg spuorchi in mezzo ai piccioni che salgono e scendono dalle scalette

- piene di cacche (le scalette). we io vado. a dopo M! :)

- e dove vai?

- a mangiare

- M= MASCULO?

- che intuito! l'hai capito prima che lo capissi io

- Sono un genio.

- ciao masculo

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pat abbandona la conversazione
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ciao femmina
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[13:41:09] Si è verificato un problema nell'inoltro del seguente messaggio:
ciao femmina
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[13:41:13] Taz dice:
nacciasant
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[13:41:13] Si è verificato un problema nell'inoltro del seguente messaggio:
nacciasant
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4.11.05

Cefalo sguarramazzo


(...ad Antonio e Sjoker)

L'aucelluzz, o' braciulone, o' calippo, o' chupa chups, o' clarinetto, o' criaturo, a' culumbrina, o' cuollo e' papera, o' fasulo, o' fattapposta, a' fava, o' flauto e' pelle, o' friscariello, o' fringuello, o' frungul, o' ghiacciolo, o' giujell, o' grillo, o' guercio, o' guaglione, o' lumbrico, o' manfaco, o' manganiello, 0' maneco, o' martiello, a' mulignana, o' merulone, o' mullecone, 'o mbracciapatane, a' nnoglia, a' nerchia, o' palo, a' pannocchia, o' paracarro, pasqualino, o' passero, o' pate d'e' criature, o' pierno, o' pavone scarmato, o' pendolino, o' paperone, a' perteca, o' pesce, o' piezzo e' carne, o' picchio, o' piccione, o' piffero, u' pipì, il pippolo, o' pesiello, o' pistacchio, a' pistola, o' pistulino, o' pistulone, o' pizuocco, o' purpo, o' putipù, a' rarreca, o' randiello, o' ruppino, o' salame, o' sasiccio, o' squartapatane, o' scialacquanguille, o' spartapile, o' sciupavedove, o' scassapatane, o' seprente, o' sfilatino, o' strangulapriepeti, o' sfondadenocchie, o' sigaro, o' sigaro cubano, o' spaccafesse, o' spartazizze, a' stecca, o' strumiento, o' strozzapapere, a' terza coscia, o' treno, o' trapano, o' triccabballacche, a' varra, o' vintunesimo rito senz'ogna, o' vermiciullo, o' vermicione, a' zeppa, o' zufolo...

O' cazzo.
Vivente di tutto rispetto che oggi, dopo milioni di anni, riesce ancora a sconvolgere e imbarazzare; a fare più odiens di Adriano Celentano.
Con competenza e sagacia riesce a stringere ed allargare masse non trascurabili.
Lascia urlare e tacere.
Arrossire e sbiancare.
Strillare di rabbia e piacere.

Osceno. Affascinante.
Bello. Brutto.
Tuosto e muscio.
Allegro e pimpante.
Pallido, morbido e attonito.
Ossessivo. Tranquillo.
Raccoglie ogni giorno proseliti, amici e simpatizzanti in ogni parte del mondo.
Simbolo di fertilità, di vita. Di prosecuzione della specie.
Generatore di piacevoli stati d'ansia.
Punto di equilibrio di un sistema asintoticamente stabile.

Il pesce, rimane senz'altro la figura più amata e controversa della storia dell'umanità degli ultimi 3 millenni di nota letteratura.

30.10.05

Ritagli

"La Repubblica" - 30 ottobre 2005
ll Times: il progetto è in fase avanzata. L' incredibile obiettivo, la sostituzione di tutti gli animali del pianeta.
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AdnKronos -
30 ottobre 2005
Finanziaria, con aggiustamento la manovra sale a 26,5 mld
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Il Manifesto - 29 ottobre 2005

Casa&Chiesa
C'è chi ha un grande patrimonio immobiliare e gli fanno pure lo sconto sulle tasse, e c'è chi non ha una casa e deve fare una manifestazione per non finire sotto un ponte. Si apre un nuovo buco nei conti pubblici, il governo è costretto a varare una finanziaria-ter da 6 miliardi di euro, si vendono immobili e si tagliano i fondi per Anas e ferrovie ma una cosa non si tocca: l'esenzione dell'Ici per la chiesa. «Per tutte le chiese previste nell'otto per mille», specifica Palazzo Chigi. Mentre i comuni colpiti dai tagli fiscali chiedono il blocco degli sfratti, sindacati di inquilini ed associazioni scendono in piazza. Con 600mila famiglie a rischio e 43mila sentenze di sfratto solo nell'ultimo anno, a Roma si manifesta per il diritto alla casa.
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Radioattiva.org - 29 ottobre 2005

Berlusconi, in un’intervista che andra’ in onda su La7 lunedi’, dice: “Non sono mai stato convinto che la guerra fosse il sistema migliore per arrivare a rendere democratico un Paese. Ho tentato a piu’ riprese di convincere il presidente americano a non fare la guerra".

Come al solito gli italiani cambiano alleato col primo colpo di vento… sara’ colpa del Cia-Gate e del Niger-Gate che gettano un ombra sinistra sull’operato dei nostri servizi segreti?

Sembra proprio che il falso dossier sulla vendita dell’uranio dal Niger all’Irak sia stato fabbricato a Forte Braschi, casa del Sismi.

Ma poi quale guerra? Siamo in guerra? Ma non si chiamava “missione di pace"
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AdnKronos - 27 ottobre 200

Esce il nuovo libro di Giulio Tremonti: "Rischi Fatali".
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sjoker, 29 ottobre 2005
Il pene è lento. Il pesce è rock.
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Taz, 30 ottobre 2005
Nnacciasant.

27.10.05

Maristella


E lei stava lì. Col gelato in mano e i capelli sciolti sopra la fronte e le spalle.
Più leggera del biossido di carbonio.

Non ricordo che faccia avesse perchè aveva una maschera da sub e un boccaglio dal quale usciva la sua lingua con la quale gustava il cono.

La conobbi davvero. Era un sogno.
Un pensiero liquido. Molto liquido.
Lei ci galleggiava dentro.
E sopra di lei. Sopra la panchina sul fondo, era acqua alta almeno 23 metri e io la fotografavo da sotto.
Le sue tette enormi nell'acqua erano più belle e tonde del solito.
Le sue gambe divaricate a rana raccoglievano i miei pensieri tra le sue cosce.

Forse così la conobbi Maristella.
Stella di nome Maria.
O Maria i cui occhi brillavano come le stelle.
O una qualunque morta di fame con un nome del cazzo.
O una gnocca coi fianchi a forma di angelo.

Maristella era un'entità sovrannaturale.
Almeno quando era a letto.
Almeno quando sorrideva.

Maristella quando viveva era uno spettacolo pirotecnico.

Maristella rideva sempre e mi teneva su il cuore.
E anche altro.
Faceva pompini al frappè e spagnole naturali al sapore di GULASH.

Maristella faceva l'amore e dentro c'aveva il sole.
Rideva e amava. Il mondo.

Maristella quando veniva mi stringeva e urlava.
Poi si alzava dal letto e porgeva a entrambe le bocche vino rosso e si fermava a guardare il parato del soffitto sul quale era disegnato un cielo verde.

Le nuvole in quella stanza si muovevano davvero.

Si aggregavano in bizzarre forme e mentre un pettirosso ci guardava dal comodino, il mio passero si accoppiava in un nido di bambagia.

Maristella è un sogno.
Maristella morì bevendo detersivo puro per pulirsi l'anima dei peccati di cui l'accusavano.
Non è vero.
Maristella bevve varecchina perchè non poteva più fare l'amore vero.
Quello senza preservativo.
Non è vero.
Maristella bevve ammoniaca per sbiancare le sue vene sporche di umanità.
Di noia.

Non è vero.
Maristella era viva.
Bevve acido muriatico per sciogliere il peso dell'AIDS bloccato sulla bocca dello stomaco .

Mi urlò di salvarla.
Sottovalutai quel grido.

Io Maristella non l'ho mai conosciuta.
Ma per un attimo l'ho amata.
Forze.

Un geraneo in fiore mormorò all'aria uno stornello...
Lascia che sia fiorito
Signore, il suo sentiero
quando a te la sua anima
e al mondo la sua pelle
dovrà riconsegnare
quando verrà al tuo cielo
là dove in pieno giorno
risplendono le stelle.

Quando attraverserà
l'ultimo vecchio ponte
ai suicidi dirà
baciandoli alla fronte
venite in Paradiso
là dove vado anch'io
perché non c'è l'inferno
nel mondo del buon Dio.

Fate che giunga a Voi
con le sue ossa stanche
seguito da migliaia
di quelle facce bianche
fate che a voi ritorni
fra i morti per oltraggio
che al cielo ed alla terra
mostrarono il coraggio.

Signori benpensanti
spero non vi dispiaccia
se in cielo, in mezzo ai Santi
Dio, fra le sue braccia
soffocherà il singhiozzo
di quelle labbra smorte
che all'odio e all'ignoranza
preferirono la morte.

Dio di misericordia
il tuo bel Paradiso
lo hai fatto soprattutto
per chi non ha sorriso
per quelli che han vissuto
con la coscienza pura
l'inferno esiste solo
per chi ne ha paura.

Meglio di lui nessuno
mai ti potrà indicare
gli errori di noi tutti
che puoi e vuoi salvare.

Ascolta la sua voce
che ormai canta nel vento
Dio di misericordia
vedrai, sarai contento.
Dio di misericordia
vedrai, sarai contento.
F. De André - Preghiera in Gennaio

25.10.05

Domande al sig. Matteo (compagno di Vangelo)

"Beati i tossici, le puttane e i ricchi di alcool,
perchè di essi è il regno dell'emarginazione periferica.


Beati gli afflitti,

perché saranno trucidati.


Beati i miti,

perché saranno impalati.


Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia,

perché saranno giustiziati.


Beati i misericordiosi,

perché non cestitono.


Beati i puri di cuore,

perché sono ancora criaturi.


Beati gli operatori di pace,

perché si prendono pagato senza fare un cazzo.


Beati i perseguitati per causa della giustizia,

perché cadranno in prescrizione.

Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia. Rallegratevi ed esultate, perché grande è il mio governo. Così infatti hanno perseguitato i mediocri prima di voi.
"

Dal Vangelo secondo Taz.
Rendiamo grazie a Taz (TM)

22.10.05

indeterminatezza


Adesso il cielo borbotta e io sono sereno perchè ho passato un altro pomeriggio a fare niente.
Coltivo di nascosto dagli occhi di me stesso la passione di disobbedire alle mie volontà più banali.

Mangiarmi le unghie.
Perdere peso.
Mettermi in forma.
Studiare.

Disattendo persino alle cose più sciocche.
Riposarmi di più. Leggere di meno. Usare meno il Pc o almeno non usarne 2 contemporaneamente.
Non sovraccarmi di cose che non hanno utilità.

Intanto è cominciato a piovere.
Penso alla parola utilità che gli uomini stessi hanno inventato per dare un senso pragmatico alla loro stessa vita.
Ma l'essenza stessa delle azioni in quanto temporali è sminuita di fornte all'atemporalità del pensiero. Alla non limitata grandezza di una qualunque cosa. All'impossibilità di determinare la grandezza di qualunque cosa.
Ogni cosa è indeterminata. Il peso. La forma. La vita. Il giorno. L'anno. La quantità di sperma in un'eiaculazione notturna mentre si guarda un porno censurato di inderminata durata.

Tutto è indeterminato. O impossibile.
La pioggia. Ma soprattutto le previsioni del tempo.

Mò basta. Mi ho cacato il cazzo.

19.10.05

Briciole di lancette


Facce infreddolite come panchine di marmo con un "contorno occhi" color notte e sapido di sonno consumato fugacemente.
Una voce elettronica annuncia ai viaggiatori che il treno per la città avversa(R) arriverà, ma con un ritardo di 55 minuti. Sempre il computer si scusa per il disagio.

Quanto valgono le scuse di un computer che riesce a dirti della nascita di un bimbo o di una bomba che arriva con la stessa suadente inflessione vocale?
Quanto vale un'ora di attesa per due amanti che aspettano giorni per due ore di sesso?
Quanto vale un'ora di vuota attesa per il marito di una femmina cone le doglie?

Un'ora ha forse un valore intrinseco assoluto.
Un'ora ha forse un valore intrinseco relativo. Soggettivo.
Simile al dolore. Simile alla gioia.

Un'ora è energia sprecata dalle lancette di un orologio che ruota rammentandoci che il tutto stà per scadere. Che il tutto sta per cominciare.
Un'ora è un frangente di fioriutura di un bocciolo.
Di sfioritura.

E' un coito.
Un risultato atteso.
Lo sguardo di una donna che fissa la porta dell'addetto al prelievo istologico del nodulo al seno sinistro.
Ora: battito d'ali di un bombo.
La durata dell'orgasmo mentale di un tossico.

Stamattina ho perso un'ora. La rivoglio.
Qualcuno me la dovrà ridare indietro.

Scalcio un cane.
Salto sui binari.
Cado. Figura di merda pubblica.
Mi ungo di olio di motori di treni a scoppio diesel.
Agguanto la maniglia della sala macchine.
E' bloccata.
Mollo un cazzotto.
Si sbriciola il vetro sotto lo squarcio del mio pugno.
C'è uno che guarda un film comico che si affretta a tirar giù le gambe dal tavolo.
4 secondi. Stramazza a terra.
Si tiene le palle.
Abbasso tutte le leve. Schiaccio ogni interruttore.
Ultimo calcio: glielo infilo tra i denti.
Via. Corro via.
Sulle scale. Nella strada. Attraverso le piazze.

Mi schiacciano la faccia nel marmo freddo di una casa settecentesca con i bordi in stucco decorati come odiosi capitelli greco-romani. Mi lussano la spalla destra.

Il mio reato è punibile.

La mia punizione è sedermi e aspettare.
Aspetto in una delle tante sale d'attesa dove, in tanti, guardiamo dalle finestre un sole così forte che l'ombra delle sbarre ci resta sui vestiti. Si fotoincide sulla nostra pelle.

Il secondino controlla che l'attesa dei viaggiatori sia democraticamente accettabile.

L'attesa è la punizione dei nati vinti.

17.10.05

Sogno marino


E ho nuotato fino alla fine. Fradicio nei vestiti e nella mente ho consegnato la pergamena.
Arruolato in tronco. Marinaio in servizio di una sgangherata nave da crociera avventuriera.
Nessuna destinazione. La missione unica: sopravvivere.
La nave è una saldatura ripetuta all'infinito di lamine di acciaio legate da chiodi e tra le quali scorre muffa e melma.
Il mare la scataballa di quà e di là.
Sulla nave comandanti strani vogliono ordinarmi anche un "respiro ordinato" e strane donne si aggirano per i compartimenti a tenuta stagna.
D'improvviso, il mare si spacca. Come se una lama divina avesse segato l'oceano a metà.
Il mare di fronte si abbassa. Quello dove siamo si innalza. Tra i due una ferita larghissima che invece di sputar sangue piomba nel vuoto.
A tutto motore la nave. Saltiamo. Chiudiamo le porte a tenuta stagna.
Saltiamo e atterriamo nell'altro mare.
La nave affonda.
Uno. Due. Tre. Quattro. Cinque. Sei secondi. Riemergiamo.
Acqua dentro. La barca pende da un lato pieno di liquido salatao. Nessuno è terrorizzato.
Io mi guardo nello specchio di metallo lucido.
Calma imperturbabile. Già sapevo doveva succedere.

Altra ferita. Altro sardo. Riaffonda. Mi appare una femmina di una bontà divina.
Si solleva la gonna e si siede a cavalcioni sulle mie ginocchia guardandomi la faccia.
Mi scopa così. Col mare in burrasca, la nave mezza abbattuta, i comandanti di là a fare i coglioni.

Altro fendente.
E' un salto eterno. Un sogno stucchevole.
Sbattutato da un mare all'altro. L'altro uguale al primo.
Stessa tempesta. Stessa nave. Stesso equipaggio. Stesso orgasmo.
Stessa vita del cazzo.
Mi chiedo quando approdo.
Forze mai. Forze son già a terra.
Ma non sono solo.
Siamo tutti nella stessa barca.

14.10.05

Paraviso (versione 2)


Il paraviso è un'insieme di microgoverni autarchici di densità abitativa unitaria e soprasseduto da un sistema globalmente anarchico dove il mercato non asserve a funzione alcuna, indi abrogato con decreto divino nella stessa notte dei tempi.

I muorti, dopo l'ultima speculazione camorristica e floreale sul loro corpo, approdano lì. Felici, leggeri e coi genitali fuori.

Chiavano ogni giorno senza il pensiero della disfunzione erettile e con una maturità che ha fatto in modo da eliminare il complesso della grossezza del membro.

Alle donne invece gli si rimettono le tette apposto e spariscono i sintomi dell'osteoporosi. Non c'hanno più nemmeno le rughe e il ciclo.

Tutti, si pigliano e si lassano ogni giorno.
Gli omosessuali hanno i diritti garantiti e quelli che li discriminavano sulla Terra fanno le femmine fedeli degli elefanti maschi.

Non ci sono i contratti di lavoro e nemmeno le pensioni.
Nemmeno la CGIL e Bertinotti.
Non c'è la televisione, perchè i culi e le tette ce li hanno tutti già fuori di default.

Su un mobile, in un angolo, sotto una luminosa finestra, nella trasparente casa di ognuno c'è un bicchiere di balsamo per l'anima.
Ciascuno ne beve quanto ne vuole. Quanto basta per rimarginare la devastazione della propria anima.

Direte: ma non si può fare una sanatoria d'anime globale?
No. Un muorto ha l'anima martoriata in un modo. Un'altro in un altro.
La "martoriazione dell'anima" è un concetto relativo e prettamente (im)personale.
Ognuno si sente affranto. Ciascuno a suo modo.
L'afflizione, almeno quella, è un concetto concretamente astratto e non globalizzato.

Intanto fuori, tuttintorno, gli animali non hanno recinti. I cani non hanno padroni. Nessuno c'ha niente. Niente di niente. Manco o' cazz.

All'inizio, i muorti, quando muoiono, stanno un pò in crisi perchè depredati del materialismo stesso, ma poi si abituano al nulla e "vivono" più distesi.

Le zanzare, invece, continuano a scassare il cazzo.
Pure llà.
Ma quelle chissà se sono morte davvero.

11.10.05

stimolante gratturia


È ottobre e se ne sono andate anche le ultime zanzare.
Non so più con chi prendermela e, quel che è peggio, l'unica cosa che mi rimane da grattare sono i coglioni.

Pungetemi.

Valigie a tempo determinato


Treni. Lunghi sospiri di chi parte. Silenzi di chi resta.
Treni sporchi della terra che si lascia. Profumati dei vestiti in valigia.
Treni vuoti di passione. Treni pieni di speranza.
Treni di seconda classe. Classe meno che operaia.
Treni di classe precaria.
Treni di pellegrini del salario.
Treni di viandandi del lavoro.
Treni di laureata disperazione.
Vagoni dell'ignoranza globalizzata.

Biglietti in offerta a pochi soldi e sempre cari.
Treni silenziosi.
Treni incasinati di cimici e tanfo di piedi e piscio.
Cessi sporchi. Luci soffuse. Luci scassate.
Piedi gonfi su sedili sporchi.
Cani con le zecche.
Valigie di cartone.
Valigie di tela.
Donne disperate. Capelli sconvolti.
Baffi. Sopracciaglia incolte.
Doppi menti e barbe sfatte.
Panze gonfie di siero della smemoria.

Freni stridenti. Rotaie rotanti.
Panini abusivi tra gli eterni passanti.
Odor di pastiglie e ferro usurato.
Sigarette accese di nascosto e ascisc squagliato.
Fino a Roma tutti salgono.
In Toscana nessuno sale e nessuno scende.
In Emilia si comincia a svuotare il mercato della carne.

Si svegliano le cuccette.
Ci si tira su i pantaloni.
Ci si sciacqua nei cessi lerci.
Si infilano le scarpe.

"Benvenuti nelle lande delle terre speranzose"

Lavoro precario ma lavoro.
Tetto costoso e in nero. Ma tetto.
Strade piene di indifferenti. Ma strade vive.
Pance piene di precotti. Ma sazie.

Peppino chiude gli occhi.
Si tappa il naso.
Fatica e non pensa.
Quando fatica.
Sennò paga, si scassa il culo e basta.
Poi torna dopo 7 giorni.
Forse 10.
Forse 1 volta al mese, per tirare a sparagno 60 euro per le bollette dell'inverno.
A nord gli inverni sono più freddi e scaldarsi ha un costo, ma si torna per respirare e riaprire gli occhi.

Peppino ha l'amata giù.
Forse un giorno anche lei salirà.
O scenderà lui.
O saliranno entrambi più a nord.

Saliremo tutti più a Nord.
Su un altro treno.
Più pieno. Più freddo.
Verso l'ignoto di una vita fatta di briciole, mangiate da passeri che non sono i nostri uccelli.

7.10.05

esigenze inaccettabili


Stamattina non mi sono lavato la faccia, e quando non me la lavo rimango coi sogni che non li controllo, e prendono il predominio sulla realtà alterando la mia percezione del tempo, dello spazio, di me e degli altri.

Stamattina la stampante doveva stampare e si è inceppata 6 volte.
Le ho ordinato di farla finita. Niente.
Manco i cazzotti.

Il treno doveva passare, o almeno io dovevo prenderlo.
Gli ho ordinato di tornare indietro ma era già andato.
Manco le jastemme.

Oggi doveva essere un giorno chiave.
È stato un giorno serratura bloccata.
Gli ho ordinato di mutare. Ma niente.
Nemmeno l' "ave maria" di Mozart.

Oggi dovevo rimanere seduto davanti alle domande di un illustre sconosciuto in cravatta per acquisire un'ulteriore 3,33% di conoscenze grazie al quale la società che non accetto mi accetti come persona di lustro.
Dopo 10 minuti mi sono alzato di scatto e scusandomi ho camminato sotto la pioggia e in mezzo alle pozzanghere. Sotto le nuvole, di fianco ai copertoni di quelli che passavano e mi schizzavano.

Pur non accettando la società, è fondamentale anche per me sentirmi accettato e farmmi riconoscere una funzione.
Come può un essere soggiogato dalla società stessa modificarne aspetti cardine?
Naaa. Non può. Nemmeno se gli ordini di farlo.

Vocazione naturale.
(VOX_Azione. La voce che scaturisce un'azione determinata e durativa)
La voce che non ascolto.
Ne ascoltiamo di più strambe: da quelle rompicoglioni di genitori insoddisfatti e pretenziosi a quelle scontate di scontati che scontatamente parlano.

È la più forte e la più spaventosa di tutti.
È un mostro con addosso il fieto di merda e i denti di coccodrillo. La coda di gatto e le zampe di puorco.
La propria voce.
Di nascosto, in un walzer o in una sinfonia, in un assolo di chitarra o sotto le stelle. Salta fuori. Ti terrorizza. Ti fa cacare sotto.

Vuole la parte che gli spetta.
...E io democraticamente cerco di accontentarla mediandola con le esigenze di altre voci dividendo il mio dentro coi desideri e le aspettative di gente di cui non condivido nulla.
Il bisogno di accettazione.
L'esigenza dell'autorinnegazione.
Vivo schiacciandomi da solo le dita con scarpe sporche di sterco del cane della moglie del vicino portato a spasso dal marito, in famiglia meno calcolato del cane, .

Jastemmo la maronna.
Mi ho già cacato il cazzo.
Devo levare mano.
Le voci hanno una priorità gerarchica.
Ascoltarle è inserirsi in quelle che sono le fila del "Partito Egoistico Militante", ripudiato da tutti e creato dalla stessa struttura sociale affinchè tu non l'imbocchi.
Come il sesso a detta dei preti.
E se queste voci sono come le voci dei preti che mi pregavano di non stracciare le mutande alla mia compagna 12enne proprio mentre mi si abbuffavano le vene del collo...
Senza quelle mutande ora non sarei nessuno.

Ego= quanto me stesso chiede di essere.
Deciso.
Mi tessero.

3.10.05

Dietro da me c'è un parco. La signora del palazzo di fronte mi vede passare spesso.
La sua cucina affaccia sulla strada. Sul parco. Si affaccia.
Morena è una murena tutta tette e culo. Una bocca da riempire.
"Morena pompini d'avorio". La chiamo così. Ovviamente maritata.
Ora dite alla donna del balcone del palazzo vicino a un parco qualunque nel mondo che ho scritto questo pezzo.
Ditele di denunciarmi.

A via Roma. Sulla seconda casa a destra a partire dal fondo del senso unico.
Bene lì. Proprio lì. Abita un uomo.
Bene. Quello è un ricottaro.
Si vende le polacche e le ucraine.
Ora fate leggere questo periodo grammaticale a tutti gli abitanti di tutte le "vie roma" del mondo e ditegli di denunciarmi.

Ieri sera ho incontrato Mario.
Era alla festa per la libertà dell'acqua che abbiamo organizzato.
Mario ha i capelli corti e neri. Non porta orecchini. Veste firmato e porta i pantaloni larghi. Occhiali a goccia di giorno. Di sera inforca occhialini da pellettiere.
Lo ritrovai alle 21 in punto nascosto nel cesso del "Bar Coloniali". Si lasciava derubare liquidi seminali da un'aspirapolvere di nome: Mariacristina.
Bionda. Sulla quarantina. Belle tette. Ottima bocca.
Ora dite a tutti gli uomini e le donne che erano alla festa che leggano quì e mi denuncino.
Sono coinvolti. Erano alla festa. Davvero.
Possono sentirsi colpevoli. O meglio: calunniati.

Mi avete scassato il cazzo.
Tutti.

Noi solo una cosa vi vogliamo dire...

30.9.05

i guerrieri


I guerrieri molte notti non si lasciano ai sogni.

Nascondono i loro occhi nelle feritoie della notte.
Dormono in letti di stanze di castelli che vagano senza meta in ogniddove.

Rientrano la notte con le ali spezzate e la bocca amara, il cuore ferito.
Feriscono le persone che li amano.

Lasciano dietro e intorno cerchie di aguzzini.
Certe notti non dovrebbero finire mai per i guerrieri. Nelle coperte si dissetano di pace. Bevono dalla bocca quieta delle ombre.

Poi ogni tanto spariscono.
Hanno bisogno di dimenticare. Tutto.
Lasciano castelli e medioevo mischiandosi con gli altri.
Sciolgono le loro membra in compagnie maneggianti carte da scopone.
Sorridono a birre bevute distrattamente in ordine sparso.

Poi a volte perdono la serenità.
A volte la poesia.
A volte scappano, chiudendosi in soffitte piene di zanzare bevendo molto, o abbastanza.

Spesso scassano il cazzo a qualunque cosa gli passi davanti.
I guerrieri si scassano il cazzo pure di loro stessi.

I guerrieri amano così tanto che finiscono col detestare tutto.
Ma a volte per un pò la finiscono e sorridono.
A volte.

Ma mò basta.
I guerrieri sono servi dei re dei meandri dei loro pensieri.
Servi liberi. Liberi sudditi.
Libertini liberticidi.
Schiavi della tirannide.
Come tutti.
Per ciascuno cambia il principato d'appartenenza.
La giustizia come lo scopone. O un santo. O una festa di paese. O i soldi.
O la fessa.

26.9.05

esigenze


C'è un bisogno di una censura.
C'è un bisogno di una denuncia per chi alza parole di demoniaco sberleffo.
C'è un bisogno di tagliare variegate opinioni.
C'è necessità di opinione unica.
C'è un bisogno di univocità nella trasmissione dei concetti da dare in pasto a chi offre il potere ai seviziatori dei plebisciti post-democratici.
C'è un bisogno di sentirsi uguali agli altri.
C'è un bisogno di investire capitali in oggettistica contraddistinta da marchi accettati dalla comunità circostante.
C'è un bisogno di globalizzazione del PENsierO.
C'è esigenza di antidestabilizzazione delle masse e dei pesi.
C'è bisogno di evitare parole poco importanti per il fine.
C'è urgenza di evitare pensieri.
Per un mondo migliore c'è bisogno di adesione pubblica e totale, non chè totalizzante.
C'è urgenza di pensiero collettivo.
Di dinamiche di branco.

C'è bisogno di una bomba.

22.9.05

Luana la puttana



Prendo il treno quasi ogni mattina quando mi và.
Cambio per la coincidenza... è una coincidenza davvero. Credetemi.

Manifesto, cornetto e cappuccino.
Incontro Luana.
Vado nella città avversa. Rientro.
Cambio e ho la ricoincidenza.
Nell'attesa incontro Luana.

La sera, spesso, passo per la stazione di cambio: Caserta.
La stazione di Caserta è una specie di bidone della monnezza a ridosso di un viale proprio davanti alla Reggia. Il monumento più bello del mondo. Più brutto del mondo.

La stazione di Caserta puzza un pò di piscio.
La stazione di Caserta di notte è piena di poveracci che salgono sugli espressi che vanno a nord.
Ogni notte alla stazione di Caserta i disperati si imbarcano come anime in pena sul treno della speranza.
Ogni notte alla stazione di Caserta ci sono amanti clandestini, ricchioni che girano coi ginz attillati sul culo, gli spacciatori e due poliziotti.
Ogni notte alla stazione di Caserta i poliziotti fermano gente del medio oriente, quando ai marocchini gli va bene.

Ogni notte alla stazione di Caserta incontro Luana.

Luana è alta più di me.
Ha capelli rosso fuoco che la sera alliscia e aggiusta a fontanina sopra la testa.
Luana la mattina e il pomeriggio puzza.
E' accigliata e agitata. Parla da sola.
La mattina Luana si fa pagare la colazione dalla barrista che alleva cani bastardi e con le zecche.
La mattina tutti insultano Luana che trema per per ll'umiliazione sui suoi tacchi a spillo.

La sera Luana è pulita e fresca. E' vestita meglio e ha il trucco soft.
Un rossetto leggero.
Profuma di nuovo, come gli occhi che indossa.
La sera Luana è felice perchè gli amanti che la insultavano la invitano al tavolo a mangiare un orgasmo, e brindano con lei al seme della vita.

La sera Luana è impiegata presso le ferrovie.
La sua specialità sono i pompini formato A4 e le inculate con la faccia sui tasti dei relé.
Quando le va bene le fotocpiano le tette e le attaccano vicino ai cessi.

I cessi della stazione sono chiusi, e spesso qualche tossico bacia Luana sulla bocca dentro un bagno chimico.
Poi se ne va.
Luana rimane.
Da quando la casa dei matti è chiusa Luana dorme nell'ascensore per gli handicappati del binario 2. Dove pisciano i cani della barrista.

Ieri i saldi erano finiti e i negozianti buttavano la robba. Comprai una maglia da femmina. 2 euro. Per Luana.
Quando andò in bagno e la indossò sembrava una principessa.
Quando uscì mi guardò innamorata.

Ero con Peppino.
Mi sorrise e stava per abbracciarmi.
Era felice. Io pure.
La allontanai con una mano gridandole sul naso la sua pazzia mentre gli occhi suoi mi cercavano.

Era mattina. Andava trattata male, e io ero un uomo come tutti gli uomini della stazione.
Di mattina io odio Luana.
La amerò stanotte.
Con la maglietta nuova.

Oggi è luna piena.
Brillerà, Luana, sotto la luna delle stelle.
Sotto i manganelli delle guardie.
Come ogni notte.