19.12.06

Relazioni affettive


*** E' tutto scritto di getto. Non mi cacate il cazzo con gli errori ***

Escludendo la relazione affettiva genitore-> figlio (non il viceversa: figlio -> genitore), il rapporto, il legame, la conginzione che spinge alla codivisione temporale è frutto di un'ineluttabile istinto di autosoddisfazione dell'individuo.

Un rapporto di coppia è quanto di pù vantaggioso può trarsi da una realtà infame quale la tragedia dell'esistenza umana.
In coppia si è uniti e si è psicologicamente motivati, si ha un compagno.
E' il modo per trarre maggiore profitto dall'esistenza.
L'affettività è un'autosoddisfazione unica.
L'egocentricità, il piacere sessuale, il piacere morale di dominare l'altro e di avere voce in capitolo nelle sue scelte essenziali produce appagamento unico.
Si riuniscono il senso del piacere e del potere contemporaneamente.

Quando qualcuno scriveva del capitalismo non errava a far leva sull'indoe dell'essenza umana: pura bramosia.

Cosa è un rapporto affettivo se non un rifugio, un pozzo di gioia, un fondo di caffè, na compagnia, un apagamento mentale, un appagamento sessuale, un appagamento reciproco.
L'esistenza si consu,a nella ricerca della complicità affettiva più totale.
Del piacere massimo.

L'amore non esiste.
L'amore è l'ebbrezza del piacere.
Come il vino che si bveve dopo mesi di sola acqua e niente alcoolici.
L'amore è la sbornia dei pellegrini che non han bevuto ed hanno a pancia vuota.
Lo stomaco si riempie, il fegato si abitua... l'amore non basta più.
Rimane l'altro svuotato della capacità di induzione d'ebbrezza.
Rimane l'altro come approdo, appiglio. Porto in cui tornare. Cardine fisso di una futura esistenza.
E l'altro non è nulla.
E ciò che manca all'altro si cerca altrove.
E si torna brilli, e si associa inconsciamente all'altro l'idea di benessere.
E poi si ritorna a tradire.
E chi non tradisce lo brama con tutte le sue forze bloccato da un preconcetto da sedimentazone di cultura occidentale monogama.

Il rapporto non esiste.
Esiste il piacere.

Postulato ciò dov'è la differenza?
Dv'è la differenza tra l'individuo che approfitta dell'altro per massimizzare il suo potere o il suo piacere?
Nessuna.
Il potere ed il piacere sono facce della stessa medaglia.
Potere vitupirato.
Piacere nascosto.
"Amore" apprezzato.

La società dell'amore non è pronta a venire e non può manifestarsi.
La società alternativa al capitalismo non ha tempo d'essere.
L'alternativa farà strada fin quando sarà finalizzabile all'appagamento del soggetto. Delle masse.

Il concetto di una rivoluzione globale è quindi malato alla radice: come si pu sperare di impostare un nuovo sistema se si è personalmente implicati nel più enorme impiccio esistenzialista.

Il tradimento dell'etica, la non fedeltà alle parole che si dicono, la fasullità dei rapporti professionali e la fallimentare politica socialista sono esempi di nobili.

L'uomo e solo ed un omicidio non differisce da un genocidio se non per sedimentazione culturale dell'individuo.
Ancora oggi c'è chi uccide, ed allora ditemi.
Dov'è l'uomo?
Dov'è l'uomo?

Il relativismo etico non è un male, è la manifestazione dell'essenza.
L'egosimo non è il male, è manifestazione dell'essenza.
Il piacere e il potere sono sublimazione dell'essenza.

Io, io non ripudio. Io accetto.

Non accettare l'oggttività equivale a presentare alla propria coscienza una visione alterata della realtà circostante, elaborarne un modello che sia socialmente ed emotivamente accettabile e viverlo.

Emotivamente.
Non credete ai millantatori di professionalità o a chi vi parla di amore.
Solo la passione esiste. Al suo dileguarsi nulla resiste, se non l'inerzia dell'individuo che ha paura di smontarsi della propria autocoscienza per entrare in una nuova ottica di piacere e potere che difficilmente riesce ad accettare. La loro inerzia è a sua volta motore di chi sa vivere ed usare potere e piacere.
E chi sa vivere ed usare potere e piacere domina intellettivamente e forgia ambienti di lienarità asserviti al proprio fine ultimo: la sublimazione dell'essere...

E tutto il resto.
Tutto il resto è noia.

Parola di Taz