25.4.08

venticinque aprile



Oltre il ponte
Testo: Italo Calvino
Migliore Musica: Modena City Ramblers
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O ragazza dalle guance di pesca
o ragazza dalle guance d'aurora
io spero che a narrarti riesca
la mia vita all'età che tu hai ora.

Coprifuoco, la truppa tedesca
la città dominava, siam pronti:
chi non vuole chinare la testa
con noi prenda la strada dei monti.

Avevamo vent'anni e oltre il ponte
oltre il ponte ch'è in mano nemica
vedevam l'altra riva, la vita
tutto il bene del mondo oltre il ponte.

Tutto il male avevamo di fronte
tutto il bene avevamo nel cuore
a vent'anni la vita è oltre il ponte
oltre il fuoco comincia l'amore.

Silenziosa sugli aghi di pino
su spinosi ricci di castagna
una squadra nel buio mattino
discendeva l'oscura montagna.

La speranza era nostra compagna
a assaltar caposaldi nemici
conquistandoci l'armi in battaglia
scalzi e laceri eppure felici.

Avevamo vent'anni e oltre il ponte
oltre il ponte ch'è in mano nemica
vedevam l'altra riva, la vita
tutto il bene del mondo oltre il ponte.

Tutto il male avevamo di fronte
tutto il bene avevamo nel cuore
a vent'anni la vita è oltre il ponte
oltre il fuoco comincia l'amore.

Non è detto che fossimo santi
l'eroismo non è sovrumano
corri, abbassati, dai corri avanti!
ogni passo che fai non è vano.

Vedevamo a portata di mano
oltre il tronco il cespuglio il canneto
l'avvenire di un giorno più umano
e più giusto più libero e lieto.

Avevamo vent'anni e oltre il ponte
oltre il ponte ch'è in mano nemica
vedevam l'altra riva, la vita
tutto il bene del mondo oltre il ponte.

Tutto il male avevamo di fronte
tutto il bene avevamo nel cuore
a vent'anni la vita è oltre il ponte
oltre il fuoco comincia l'amore.

Ormai tutti han famiglia hanno figli
che non sanno la storia di ieri
io son solo e passeggio fra i tigli
con te cara che allora non c'eri.

E vorrei che quei nostri pensieri
quelle nostre speranze di allora
rivivessero in quel che tu speri
o ragazza color dell'aurora.

Avevamo vent'anni e oltre il ponte
oltre il ponte ch'è in mano nemica
vedevam l'altra riva, la vita
tutto il bene del mondo oltre il ponte.

Tutto il male avevamo di fronte
tutto il bene avevamo nel cuore
a vent'anni la vita è oltre il ponte
oltre il fuoco comincia l'amore.


22.4.08

Il male dell'Italia

L'unica vera fonte di tutto il male dell'Italia è che lo Stato non ha un unico, gigante, strafottuto database relazionale.

21.4.08

Meraviglie


L'immensità del mondo si manifesta in insospettabili anfratti spaziotemporali.

Esercizio per il lettore: Provare in un post, non lungo da cacarsi il cazzo di leggere, a scrivere quanto si vede.

19.4.08

19 aprile (2)

Quella mattina scoprii che esistevano la polvere e 50cents sotto il divanoletto.

I granelli di polvere se la facevano insieme la sera prima, e la mattina trovai i GREMLINS: batuffoli enormi capaci d'incutere un certo rispetto.

Al microscopio emergevano coacervi complessi e caotici di peli, polvere, unghie, pelle morta, stafilococchi che chiavavano tuttinzieme e larve negre col cazzo in mano.
Ne fui commosso.
Accostato il GREMLINS numero 1 agli altri, tantai di spazzarli via... ma correvano. Rotolavano sulla pavimentazione ani '60 come batuffoli di arbusti nel deserto.

D'uimprovviso, affannato, mi poggiai alla porta, guardai il cielo e capii l'aspirapolvere.
Mi sedetti sul sofà.

"Si, il sofà. Il nemico numero uno degli aspirapolvere della città" [P. Conte - Gli impermeabili]

19 aprile

Quella sera andai a letto presto.
Come ogni sabato mi svegliai tardi e senza l'ansia del lavoro che vibrasse nelle membra.
Rotolai dal letto al pavimento. E sul tappeto per un po' ascoltando Cimarosa.
Come ogni sabato guardai tutte le sue foto e andai al mercato della frutta.

17.4.08

17 aprile 2008

Quella sera era un pomeriggio più freddo del solito.
La primavera era venuta qualch giorno e s'era ritirata sotto una coltre infrangibile di spesso freddo.

Alle 12:31 marcammo il cartellino e camminammo a passo svelto fino al parco.
Tirai fuori l'insalata di riso vecchia di 3 giorni.
Lui il suo panino con il prosciuto e il formaggio mezzo marcio.

Luca parlava un italiano intriso di dialetto piacentino. Aveva una bella voce, un po' rauca. Grattava le parole. Grattava la "r" come i tedeschi ed apriva le vocali. Leggeva a colpo d'occhio tutta una videata.

Luca aveva 24 anni e 264 giorni. Quell'anno bisestile allungò di 1 giorno l'attesa della sua parca festa.
Bevemmo qualche raggio di sole, col naso alzato sopra la panchina di pietra.
Fu l'ultimo pranzo.
Al rientro sulla macchina di Luca c'era una lettera.
Appena la tocca arriva, trafelato, il responsabile del personale.
- Guardi io non so perché. Ma potrebbe sempre buttarsi sotto un treno al rientro.
Il ghigno di iena gli si stampò d'improvviso sul viso.
Luca dalle 17 aveva finito di lavorare. Il suo progetto ero finito. Senza fine e, soprattutto, senza motivo. Ma erano le leggi del mercato del lavoro. E Luca era, come tutti, una merce messa lì per un pò.

A differenza di tutto il materiale che ci circondava noi eravamo merce mobile in grado di produrre capitale senza aver per forza bisogno di avere spese fisse.
Tutto dipendeva dal mercato. Se il mercato diceva €10 noi lavoravamo per €10 all'ora.
In quei giorni il mercato diceva 6.8. E noi guadagnavamo €6.8 l'ora. Per 9 ore al giorno. E all'uscita ci perdavamo in 1 ora di traffico. E non avevamo vita personale che non fosse quella della cucina, del cesso e del letto. Non riuscivamo più a fotterci una femmina scassandola.

Da quella sera le pause pranzo divennero solitarie e sempre più insopportabili.
Il gelo della solitudine della consumazione di un pasto è una lastra di ghiaccio perenne.

I miei pranzi divennero presto più veloci. Sempre più veloci. Mangiavo con la foga di chi non ha tempo. Di chi sa ch'è sempre tardi quando sei a lavoro. Ingurgitavo e speravo poi di digerire la rabbia e la tensione che mi consumavano il diaframma.

Sentii, quella sera, con quanta somma semplicità può terrorizzare chi decide di non farti più mangiare.

E d'improvviso l'immagine di mio padre si compose sulla faccia del muro e capii, quella sera, perché era felice la domenica quando eravamo tutt'intorno a lui che, domando la fornce, cuoceva il pollo e sorrideva a noi che rivestivamo di pelle e carne il sangue suo che ci rigirava dappertutto.

14.4.08

Vi scrivo La sinistra che ho visto

In anni di attività politica vi scrivo la sinistra che ho visto.


I centri sociali
Ho visto la sinistra dei centri sociali che finanzia almeno il 90% delle droghe circolanti.
Gente che a forza di senso di appartenenza al gruppo ha ritrito concetti dogmatici trovando svincolo nell'acriticismo di ogni azione intrapresa.
Ed ho visto nascere e morire Officina 99 nelle cene vegetariane e nella festa della semina della marijuana. Per poi vederli tutti in silenzio il giorno in cui sotto al terrazzo di Officina la camorra sparò in faccia a uno.
E nessun compagno vide niente. Nonostante fossero tutti sul balcone.


DS-PD-Margherita

Sono gli attuali PIDDINI, gli ex PDS. Quelli che fecere un anno la lista dei progressisti. E poi hanno inglobato Rutelli (che era un anteclericale). Sono progrediti tanto da navigare verso il centro. E i loro fanz... i fanz... che mutavano partiti che navigavano nel mare della politica italiana e si lasciavano indietro i detriti: rifondazione, partito comunista. Ed hanno ancora "L'Unità". E sopra l'Unità c'è ancora la scritta "quotidiano fondato da Antonio Gramsci". Antonio Gramsci cazzo.
Bene ho frequentato i DS. Generalmente erano ex sessantottini piegati al potere del tempo. Sono quelli che hanno fondato i sindacati e poi li hanno trasformati in sezioni staccate dei partiti, e quindi li hanno inquinati di clientelismo e vergognosa bagarre con i padroni, i forti ed i partiti che gli garantivano tessere, finanziamenti.
La maggior parte dei sindacalisti importanti sono apertamente schierati a favore dell'attuale Partito Democratico. Non farnetico affatto.
Ho avuto la sfortuna di lavorare come consulente e progettista per alcune università campane. Le università sono tutte controllate da loro: Federico II, Seconda Università di Napoli, Partenope, Sor Orsola, Università degli Studi di Cassino (Lazio) ecc.
Chi "gestiva" il mio co.co.pro. era un ex sottosegretario alla pubblica istruzione che non mi ha mai pagato. Che ha gestito milioni di euro di finanziamenti europei per mangiare lui ed amici. Per costruire strutture abbandonate. Per gestire lavoro temporaneo e creare bacini di voti.

E quando ho fatto la vertenza sindacale per avere i miei soldi, la CGIL ha strappato e infangato la mia causa. La CGIL e il tipo erano amichetti. Stretti stretti.

Mentitori di prim'ordine. Bastardi. Corrotti. Vergognosi. Borghesi e classisti. Finti personaggi che s'interessanto in maniera finta all'arte, alla letteratura ed esibiscono in pubblico il loro finto mecenatismo. Distruggerebbero ogni traccia di tutto quanto ostacola il loro cammino verso la sottomissione dell'altro.
E quando raggiungono il potere lo gestiscono con vergognosa disonestà.
Spudarti e svergognati.
Chi ne ha controprova lo dimostri.


Rifondaroli-Criticisti-Marxisti-Leninisti-Maoisti-Trotzkisti- Progressisti-Revisionisti
Un covo di inutili blateratori.
A differenza degli afferenti ai DS-PD-Margherita hanno letto qualcosa e le loro roccaforti sono i libri che hanno letto. Lo spirito critico non serve a migliorare la loro interpretazione della realtà, ma a creare divisione tra ciascuno di loro e qualunque individuo intorno a loro.
Sono perciò individualisti. Egoisti. E vogliono imporre il loro punto di vista. Ed anche se saranno in 3 o in 2 saranno un partito. Una corrente. Un pensiero con tanto di slogan e mostre dei cimeli d'odio verso gli altri "pseudocompagni" considerati meno puritani di loro.
Prendere due qualunque di quelli sopra elencati e ciascuno di loro dirà che qualunque afferente all'altro blocco comunista è coglione quasi quanto un fascista.
Completamente inutili si formano nelle riunioni che cominciano la sera verso le 20:00 in inverno e le 22 in estate (fa chic sentirsi clandestini) e urlano fino alle 1 di notte almeno per poi posare le sedie e terminare quella sera stessa la prima seduta rivoluzionaria.

Conclusione
La sinistra in Italia non rappresenta nessuno. Nessuno più.
Il capitalismo, giunto al suo apice della manifestazione delocalizzata dell'immagine spettacolare delle proiezione dei sogni degli individui, pilota le loro preferenze.
Tutti si sentono imprenditori.
L'uomo che vende le olive al mercato di Pignataro Maggiore (CE) ha confessato a mia mamma che voterà Berlusconi perché anche lui si sente un imprenditore. Di se stesso.

E si è verificato un fatto storico.
Dopo 60 anni nel parlamento non ci sarà neanche un comunista.
Il sogno della P2 (coincidente con quello Berlusconiano) è compiuto.
E siamo tutti complici.
Io. Voi lettori. E tutti i politici che l'hanno distrutta per sempre.
Amen.

Risultato Elettorale

Sinistra critica + Sinistra Arcobaleno + Partito comunistra dei lavoratori + Partito Comunista Marxista Leninista = 0 deputati + 0 senatori.

+3.6% di assenteismo, quasi tutti di sinistra.

I poveri e gli operai votano Berlusconi.

Il voto utile citato da Veltroni si è rivelato, come sostenevo, una mera bugia.
Ed ora, cari connazionali, comprate la vasellina e preparate il culo.

Ah. Come scritto qualche post fa, cambieranno anche i libri di storia.
Craxi sarà un martire.

Bello. Bello.
Viva l'italia.

9.4.08

Collage

«I libri di storia, ancora oggi condizionati dalla retorica della Resistenza, saranno revisionati se dovessimo vincere le elezioni. Questo è un tema del quale ci occuperemo con particolare attenzione». - Marcello Dell'Utri

«Che i libri di storia debbano essere revisionati nel rispetto della storia e non di una sola parte e' giusto. I fatti - ha proseguito Matteoli - vanno storicizzati. Dal momento in cui si e' storicizzato il fascismo si e' potuto scriverne bene e male. La stessa cosa puo' essere fatta per la Resistenza.» - Altero Matteoli

«Il libri di non rappresentano la storia che abbiamo alle spalle con gli orrori del comunismo. Vale la pena prendere in mano la vera storia del '900». - Silvio Berlusconi

«Chi controlla il passato controlla il futuro. Chi controlla il presente controlla il passato.» - G. Orwell - 1984
«Se vuoi un'immagine del futuro, immagina uno stivale che calpesta un volto umano — per sempre.» - G. Orwell - 1984

5.4.08

La mia posizione per le prossime politiche

In altissimo. A destrissima.
Nell'angolo come sempre.
Ma risulto meno progressista di Veltroni.
Il quale risulta più progressista di Bertinotti. Ed anche laico quasi quanto Bertinotti.
Impossibile. Questo test è un'emerita pubblicità per spingere le persone di sinistra a votare veltroni.
"La Repubblica" è apertamente schierata a favore del PD.
In più nei quadranti 2 e 4 ci sarebbe spazio per "conservatori laici", "progressisti confessionali".
Comincio a sospettare che pur di farci votare Veltroni dimostrerebbero l'esistenza di "puttane vergini".

4.4.08

"I mediocri"

"Ma i mediocri girano liberi.
I mediocri hanno invaso le strade, occupato tutto:
politica, televisione, giornali, tutto.
I mediocri girano liberi e ci hanno imposto a che cosa comprare,
cosa è bello e cosa è brutto.
I film da vedere, le canzoni d’ascoltare, quando ridere e quando piangere.
I mediocri girano liberi come poliziotti
e se vedono passare un’idea, la sbattono dentro!
I mediocri si alleano con altri mediocri e formano un’ esercito di fronti basse;
milioni di fronti basse che gridano: banalità.
E piantano le loro bandiere nei nostri liberi stati mentali,
affinché un giorno tutte le idee saranno chiuse ad Alcatraz..
Spegnete la radio e accendete le vostre tv mediocri!
Perchè noi siamo quelli dei sogni bruciati in una notte..
quelli che si sdegnano anche se non hanno più fiato per gridare..
quelli che amano, anche se sono stati traditi mille volte.
Ma i mediocri girano liberi.
I mediocri hanno invaso le strade, i mediocri hanno occupato tutto.
Quest’ è la nostra radio e io parlo per te..

Sei ad Alcatraz, fratello!"

Diego Cugia - Alcatraz

Elezioni anticipate - Step 2

Non ci potevo pensare. Allora ho scritto al presidente della Repubblica che, come da deontologia presidenziale, si esimerà dal rispondere alla mia "missiva elettronica".
Invito tutti i precari a inviare la stessa lettera attraverso il modulo che trovate qui.

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Egregio signor Presidente.

Mi tremano un po' le mani a scriverle. Sa, il contatto con la rappresentanza del potere democratico delegato.
Io ho 27 anni e sono stato costretto ad andare via dal sud (provincia di Caserta) per cercare nuove vie per la mia vita, per sfuggire alla violenza quotidiana fuori e dentro il "mondo del lavoro". Sono un ingegnere elettronico.
Le mie parole saranno uguali a quelle di mille altri che "osano" scriverle.

Prescindendo da qualsivoglia pregiudizio politico, io sono qui a farle leggere che guadagno 600 euro al mese. Che pago un affitto in nero perché in bianco non posso permettermelo. Che mi pagheranno giorno 20 aprile ed ho già finito i soldi.
Non ho giorni di ferie (lavoro precario).
Le condizioni sociali ed economiche in cui mi ritrovo non mi permetteranno di esprimere il mio voto di preferenza.
Le difficoltà economiche in cui lo stato mi ha indirettamente messo mi impediscono l'esercizio di ogni funzione democratica prevista.
Sono qui a chiederle nulla, se non ad invitarla a dirmi se è giusto tutto questo.

Ossequi
Ing. TaZ
Via Miss Pippolo, 29
cell: 3xx-xxxxxxx
email: xxxxx@xx.org.ia

Elezioni Anticipate

Prescindendo dalla personale preferenza per una lista piuttosto che per un'altra.
Prescindendo dalla discussione del "voto utile", dell'ideale "non voto" o, più spettacolarmente, della messa a verbale del seggio della propria volontà di non esprimere preferenza alcuna.

Prescindendo quindi dall'atto finale c'è un problema a monte.
Lavoro in Lombardia.
Ho un contratto precario.
Mi danno €600 euro al mese e non ho i soldi neanche per comprarmi i calzini "3 paia 2 euro".

Con i miei risparmi (32 centesimi) non riesco ad andare a votare.

La mia condizione sociale e lavorativa, e l'obbligatoria emigrazione non mi consentono di esprimere il voto.
Questo è incostituzionale.
PORCODDIO.
Per difficoltà economiche io non posso votare.
PORCODDIO.

2.4.08

TaZaRt

Autore: TaZ
Titolo
: Epilogo di un sogno erotico
Dimensioni: 800x600 pxl
Tecnica: Sburro su tela