4.7.05

quattro luglio zerocinque: dipendence day


Gli americani festeggiano l'indipendence.
Noi ci ricordiamo la dipendence, e la festeggiamo insieme a loro.
Oggi un satellite è impattato contro una cometa. Tutto come i film di kubrick. Tutto perfetto per gli americani.

Da noi Maledetto XVI e Ruini remano contro Zapatero e si appellano all' "ordine divino".

Come se i ricchioni e le lesbiche fossero "disordinati".
Lasciano il pesce sul comodino o la patana nel cesto dei panni sporchi.
Una volta vidi una lesbica con il capezzolo appeso al portachiavi.


Loro invece, i cardinali e il papa, il pesce ce l'hanno apposto: nell' intestino retto di quello che gli sta avanti nel "grande cerchio sabbatico dell'amicizia".

Di patana manco a parlarne: non deve essere LIBERA!

E ci credo... loro sono costretti a pagarla!
...porelli...

Oggi stavo un pò stressato, sapete com'è... tutto il giorno a nulleggiare dopo un pò ti annoi e ti senti depresso.

Me ne vado in una cittadina quì vicino. C'è una piccola piazzetta con un sacco di alberi e c'erano i fiori che lasciavano nelle mani del vento un sacco di polline.

Io starnutivo in un angolo.
Arriva un ragazzetto (8-9 anni) con una di quelle bicilettine/monopattino idiote color GIALLO TITTI che corre e suona in continuazione il clacson...
be beeeee be beeeeeeee be be be be beeeeeeee be be be be be be beeeeeeeee

Sale sulle aiule, jastemma, caca il cazzo ai criaturi sulle giostre...

Un padre si mette paura e leva il figlio dall'altalena.

Da lontano un paio di ragazzini, forse 15enni, cominciano a sfotterlo strridendo nella gola un suono che era a mezza via tra lo stridio dei pulcini, il verso degli uccelli e le parole umane.
Un suono nasale che componeva un nome stroppiato: Pasqualino.

-Pafcalì, Pafcalìììììì, Pafclaììììì

Io già mi sbellicavo.
Il piccolo per sentirsi accettato stringeva sempre il giro sul "titti elettrico" intorno a loro per sentirsi accettato mentre quello lo sfotteva.

L'altro amichetto era in silenzio. Le braccia appoggiate sul muretto.
Muove la bocca e i suoi suoni sono a singhiozzi.
Gutturali.
Ma non sono parole.
Grugniti.
Muove la mandibola... la fa roteare quasi intorno al naso...

L'amico continua a cacare il cazzo al bimbo...
- Pafcalì, Pafcalìììììì, Pafclaììììì

Passa Pasqualino:
Il primo urla:
- PAFCALÌÌÌÌÌÌÌÌ !!! PAFCALÌÌÌÌ !!!

E l'altro prende aria in petto. Gonfia il torace.
Scoppia d'aria.
Tira indietro il collo, posiziona la bocca e prende la mira:

SPUAAAAH!

Gli parte una sputazzata esagerata!
La sputazza vola... plana... si muove compatta verso l'obbiettivo.
Il sole riflette i suoi raggi nell'ammasso di luquidi e del polline lo contamina...

Pasqualino si sposta portando la testa al petto... è tardi.

E' un lavaggio facciale.

-Pafcalì, Pafcalìììììì, Pafclaììììì... te si fatt a' doccia!

Il criaturo se ne va piangendo.
I due si ritirano morendo dalle risate.
Io ridevo.
Il papà del bimbo sulla giostra pure.
Il sole rideva.
I girasoli avevano abbassato la testa.

Il rituale mortificante dell'accettazione degli individui nelle dinamiche di gruppo era concluso.
Il motorino, simbolo di potere per un bimbo come la BMW per un maschio, non è servito a molto stavolta.

Che vita j mmerd!
Ma vafancul, è tropp bell!