13.1.09

tutt'al più

Piccola Storia

Quando vivevo nel mio piccolo paese mi piaceva tantissimo una salsiccia piccante, decisamente essiccata e poi messa sottovuoto fatta dalla macellaia nella piazza del mercato.

Cominciata a spargersi la voce circa la bontà della cosa, la macellaia si disse
"Azz! Allora posso guadagnarci di più! "
La salsiccia costò un po' di più. Molti cominciarono a prendene.

Gli altri salsicciari proposero lo stesso prodotto per avere una parte dei soldi, a prezzi più bassi per attirare i fedelissimi morti di fame di salsicce della macellaia.
Poi tutti e 3 i macellai fecero la "federmacellai" e decidevano i prezzi la sera di nascosto spingendo per guadagnare di più.
E la radio urlò alle salcicce inflazionate! E l'inflazione era segno di economia sana!

"Ci vuole troppo tempo per farla essiccare. Accorciamo i tempi! Posso guadagnarci di più!"
E fu così che andò, e molti cominciarono. Alcuni ingordi divennero così schiavi delle salsicce che quando la proprietaria pensò:
"Posso guadagnarci senza lavorare!"
andarono a lavorare nella sua fabbrica di salsicce pseudosecche sottovuoto.
Ma poteva guadanarci di più. E allora mischiò la carne di porco a quella di topo, e la gente veniva pagata per produrre le salsicce e glieli ridava comprando le salsicce.
Al 27 gli dava i soldi agli operai, e al 26 gli tornavano tutti. E lei aveva più ricchezza.
Gli operai lavoravano oramai per le salsicce elette a vero vessillo di libertà per il popolo tutto.

Alcuni degli operai, con l'esperienza dei gustatori e dei lavoratori cominciarono a proporre nuove fabbriche con bene altre e più colorate e variegate salsicce.
Il mercato delle salcicce era libero. E tutti potevano esercitare, dopo l'orario di lavoro, la libertà di scegliere la salsiccia che volevano.

Le salsicce sottovuoto, di topo o di porco, senza vuoto, blue e verdi erano triplicate. Pur lavorando ore al giorno non riuscivano più a comperarsi le salsicce.
Certi volevano le salsicce per tutti, ma v'immaginate i macellai? Carne da macello ne fecero.
Perché in fondo c'avevano ragione. I compagni della salciccia libera volevano la salciccia per tutti. Mica l'emancipazione dalle salcicce?

I compagni delle salcicce presto si divisero in "mozione della salciccia libera sottovuoto" e "movimento della salciccia libera all'aria aperta". Questi ultimi divisisi in un congresso, nel giugno seguente, in "movimento della salciccia libera all'aria aperta con carne di macellaio" e in "movimento della salciccia libera all'aria aperta senza carne di topo"...

Gli operai-salsicciari incalliti, si spersero e sapevano che dietro ai compagni salsicciari non avrebbero più mangiato salcicce. Allora inneggiarono i signori macellai. Ed eressero vetrine al posto dei centri storici con dentro salcicce vestite a festa e intrise di ogni essenza.

E la libertà camminava nelle strade, brillava dietro le vetrine.
I macellai più grandi eressero vetrine migliori che attirarono gli ingordi sbavanti.
I più piccoli per aumentare i profitti nell'immediato cominciarono a cedere quote ai macellai più grandi.

Alla fine i macellai erano due e c'erano macellerie dappertutto. Le televisioni proiettavano immagini di salcicce e le donne si decoravano con collane di salcicce. Borse di pelle di porco e cicoli di orecchini!

Alla fine i macellai erano due. E i negozi tantissimi.
La salsiccia in fondo piaceva solo a me.
Ma tutti gli operai delle salcicce esercitavano la libertà: permettersene una.

Questo, credo, fu il capitalismo.