15.6.08

quindici giugno

Quella notte non riuscii a dormire.
Nonostante il freddo inzuppato d'acqua di quel giugno dadimenticare mi ostinavo a dormire in canottiera e a svegliarmi con la schiena indolenzita di freddo ed umidità.

Quella notte sognai di me e di me ancora.
Ed eravamo entrambi nella Fiat Tempra Bianca 1.4 ie targata Viterbo, la mia prima macchina, quella dove scopai la prima volta. Un rottame che non esiste più e tornava dal passato ci ospitava mentre eravamo su una salita e l'altro me guidava.
-Dov'è che vai!? Dove vai?
e cominciò a ridere.
Sentii il male spandersi nell'abitacolo insieme a quella risata che risunava in faccia ai vetri bagnati fi pioggia scrosciante. Il cielo era schiarito sul fondo e si vedeva una luna velata coi contorni colo blu.
- Dove cazzo mi porti, TaZ!!?

Dritti al burrone.

Mi svegliai di soprassalto e, con la paura che trovò un pò di spazio in mezzo ai tremolii di freddo sul groppo della schiena, andai a lavorare anche quel mattino.

Se esiste un dio che giudica alla fine, con asprezza ci giudicherà non per i peccati che abbiamo commesso ma per come abbiamo sprecato la vita.