13.5.08

Post Lavoro

Quella sera feci 2 ore di straordinario non pagato.
Mi si rigiravano gli occhi dalla stanchezza, a guardare l'atrio del cervello tra le orbite e la faringe.

- Vado a fare spesa!? Cosa compro?!?
- Che cazzo ne so.
- Il latte?
- Il tonno.
- Il tonno? Che schifo. Dai...
- Compra il latte. E il petto di pollo.
- Allora vado.

- Guarda cosa ho comprato!
- Ma che cazzo hai comprato?
- Erano in offerta!
- Alessandro, sono 3 petti di pollo. Un chilo e tre quarti di fottuto petto di pollo!
- Visto?!!? Era in offerta!
- Chi cazzo lo taglia?
- C'è il coltello.
- Quel coltello non taglia. Non passerò i miei 5 minuti di libertà giornalieri residui a tagliare petto di pollo per le prossime 2 settimane per risparmiare 1 euro. Una fottuta ora del mio tempo libero vale più un euro!
- Andiamo al campetto?
- Vai vai... IL PETTO DI POLLO. Fottuti polli.

Afferrai i petti e li strinsi nelle mani che per poco non esplodevano. Li misi di rimpetto al sole, nella controluce di quel tredicesimo tramonto di quel maggio in quell'emarginato quatrtiere che mi vide uscire poco. Luccicavano e li guardai con occhi violenti, ma non smisero di luccicare.

- DIO... Fottuto dio.