14.3.08

Leghe metalliche


Stanotte dormivo.
E in sogno mi arriva Eva Henger. Lo so, la donna appartiene ad un immaginario collettivo abbastanza scontato, ma vi assicuro che era arrapante.
E' in un costume un pezzo con fori sul petto che le lasciavano venir fuori le tette.
Mi sbottona i pantaloni senza conversare.
Apprezzo la prelibatezza del microscopico dialogo.
Non appena comincia a gustarmi, esplode il mio piacere.
Vengo.
Ancora. Ancora. Ancora.
Saranno stati litri. Dappertutto.
Eva comincia a scappare spaventata ed ancora non so bene cosa urlasse di preciso.
Io eiaculavo e ridevo.
E più si allontanava più tentavo di beccarla a distanza.

E fu in quel momento che pensai con lucidità quanto segue:
Vorrei un cazzo di tungsteno.
Sarebbe illuminante.