2.7.05

due luglio zerocinque: puttane, ricuttari e malinquenti


Sveglia alla solita ora: 10 in punto.
Ho un gallo nella testa.
Fortuna non altrove. :)

Sono come al solito in ritardo.
Mia madre mi prepara il caffè, e quando lo bevo seduto con lei è un bel giorno.
Fanculo il ritardo, il momento è sacro.

Parto con la mia CLIO saccheggiata dai vandali (poi un giorno vi racconto il saccheggio della CLIO, ma mò nun ce scassate o' wazz...), Alessandro mi chiama:

- Taz non arrivi? Io stò già qua!
- Pensa, mi ero appena levato il costume da Batman in un paio di minuti il cavallo del vicino si è imbizzarrito ed ho dovuto abbatterlo. No, il cavallo, non il vicino. Come dove? in ufficio E tu ti lamenti? Non hai cuore! Tra 6 minuti e 40 sono lì! (copyleft by PaccMan >http://www.81100.eu.org/paccman <) Arrivo ed Ale è bellissimo: polo, scarpe, pantalone e tutto da solo riesce ad ammaliare due personaggi folli per i quali forse un giorno lavoreremo per qualche giorno (un nuovo pub per i giuvinastri). Uno di questi è agitato, all'improvviso comincia a gridare: -Aggià scassà a' capa a quaccheduno! Me prorono e' mmane!

Io trattendo la risata folle, Alessandro fa pausa meditativa e fa "fronte comune con i manifestanti".

-E' empatia. E' tecnica comunicativa... pigliamo la fatica!

mi dico in silenzio, ma niente da fare, loro vogliono il progetto col palmare che non si scassa nemmeno col martello, alchè gli dico:

- Scusate ma ata fà e' fravecaturi o' ata urdenà e' pizze?
- Si.. avite ragione!

Sorridono.
Sorridiamo.
Ci stringiamo la mano.

Offro un gelato ad Alessandro.
Non ce la faccio con i soldi.
2^ figura di merda in 4 giorni.
Ale ci mette € 50/100.
Ci mangiamo il gelato "Ananas e Frutti di bosco" e mi chiedo:

- Ma in mezzo a tutto stù schifo di palazzi, questi, i frutti di bosco, dove cazzo li prendono?

Mi viene un tizio vicino, un amico(?).
Ha una missione: rifondare rifondazione comunista, vincere le prossime amministrative, cambiare il mondo.

Io mangiavo il gelato, la rivoluzione per me era il "frutto di bosco" nel gelato: gli dico che ho la mozzarella in macchina e che devo andare altrimenti diventa ricotta. Spero mi abbia creduto.

Mi rimetto in macchina ed incontro una tizia che chiede un passaggio.
Una gnocca esagerata.
Abbasso il finestrino con le mani perchè scassato:
- Dove vai?
- Verso ponte autostrada
- Sali

Sale.

- Come ti chiami?
- Giulia.
- Come? Non ho capito?
- Giulia...
- Ah, bel nome! (ci stavo provando con una prostituta)
- Nel mio paese dicono che importante nome, il resto no importante
- Di che paese sei?
- Kosovo
- Ah Kosovo, bello (il kosovo bello?!? Come avessi detto "BAGDAD? Wanderful!" tssk!), quanti anni hai?
Mi guarda e mi fa un sorriso da Dio... è bellissima e mi fa:
- Quanti me ne dai?
- Di cosa?
- Di anni!
- mmm... 24!
- No! Ne ho 26!
- Ah io 25!
- Hihihihhi (ride), sei più piccolo di me!
- Hauahuaahua... simpatica! (stronza)
- Scendo quì
- Già? Dove? Quì?
- Si, c'è anche la mia amica... (un'altra figa)
- Ciao in bocca al lupo per tutto...
- Ciao, grazie.
- De nada... baby!

Scende e io riparto.
Lei corre e attraversa la strada.
Io corro e guardo le strisce di mezzadria.
Guardo l'asfalto: il suo posto di lavoro.
In fondo le avevo dato il passaggio per evitare che qualche stronzo le mettesse le mani addosso lungo il tragitto.

Volevo farla sentire che nonostante tutto lei può essere bella e simpatica, oltre che chiavabile.

Non saprò mai se il messaggio è passato.
Come d'altronde con ogni persona della mia vita.

5 minuti di un passaggio come una settimana in vacanza.
Anni insieme come una serata a bere qualcosa in un maledetto posto "trandy".

Soffriamo di incomunicabilità.

Mi siedo e mi magno la mozzarella... alla faccia della gente del nord.

Un giorno ne spedirò un chilo a Bossi.
Magari mentre la assaporerà avrà un briciolo di titubanza...

naaaaaaaaaaaaaaa
Meglio ca' m'a' magno je!