17.1.06

core ammore


La mia armonica. La tua chitarra.
Le nostre voci divertite sorridono sopra ogni orgasmo.
Vino spumante, cioccolato, roba da bere.
Lo sguardo nascosto da quella tenera frangetta che ti svela ragazza. Spensierata che allunghi le tue dita sui diari adolescenti, sui colori che disegnano amori, sulle matite che scrivono nomi. Dovunque. Ogni giorno un nome nuovo.

Occhi che sputano felicità al mondo sporcandogli la faccia di un'innocenza primordiale: vento che soffia sulle girandole elicoidali e colorate strete in mano tra le corse sui prati sterminati, e ancora freddi. Sulle spiagge ruvide del febbraio mordente.

La tua coscia nasconde l'altra e le tue mani balzano fuori sul mio corpo, che balza sul tuo. Che si rincorrono e si azzuffano come gatti. Tra le lenzuola sfilacciate in gomitoli di lana rossa.

E scopiamo sui sedili. Nel bagno. Sul letto. Poggiati alle pareti di cartapesta. Sul pavimento. In un vicolo. Sul tavolo. Sul divano. Nello sgabuzzino. Sul lavabo, mentre strofini i miei vestiti lerci. Mentre le mie mani si bagnano d'acqua calda per invadere il tuo petto mentre il mio invade la tua schiena. E sono dietro e dentro di te.
E siamo ballerini. E siamo una danza.
Siamo cielo e soffitto.
Aria e cemento.
E siamo te. Ed io.
Dio!