19.3.08

Prime vere

Stamattina gli occhi erano ancora bagnati di stanchezza e due lacrime sono scese sul viso. Erano due sogni, trapassati dal sole, accolti dai cardellini del balcone dirimpetto.

Il caffé di stamattina era più arigno. Il latte più acido del solito.
Le nuvole si stendevano in fila nel cielo come i campi arati, sotto, nei giorni marzo.

La bici lasciata allo stazionamento e il mio corpo sulla corriera diretta ai margini dell'inverno.
Sceso davanti al cancello della primavera ho trottato sulle vie d'asfalto.
Ho galoppato sui voli delle cornacchie.
Ho baciato i primi fiori.
Ho fatto il bagno sotto i petali del pesco spazzolati per bene dal vento.

La spia verde delle mia pressa mi segnala che lo stampo è caldo, che il fluido in temperatura aspetta di correre nelle vene di acciaio.
La produzione capitalistica si dissocia dal moto universale, periodico, perpetuo dei pianeti.