31.12.07

capodanno 08

Siederò da solo davanti la mia stufa a gas, tirerò giù pasta e patate.

Alle 23.56 metterò su il film spuorco scelto per l'occasione.
Alle 23.58 il mio cazzo sarà semiduro.

Si chiamano "mezze pugnette". Son fatte senza volontà sessuale.Una specie di alternativa alla desolazione. Un mezzuccio sconcio che l'uomo mediocre adopera per darsi una scossa. Un palliativo. Come l'eroina.

Alle 00:00, o giù di lì, lo sperma fuoriscirà da appositi canali convinto di dover assolvere a funzione riproduttiva rimanendo anch'egli deluso.

Gli offrirò le mie mutande come letto ed insieme, ci faremo compagnia rimuginando donne.
Maldicendo il governo, chiuderemo gli occhi dinanzi all'anno che c'investe, alla solitudine che ci rincorre.

- Notte, Sburro mio.
- Notte, Taz.
- Auguri.
- Auguri pur'atté.

29.12.07

TazWebRadio

(clicca per ingrandire l'immagine)
domenica 30 dicembre 07 - ore 17:00
in diretta sulla radio e nella chat scritti nel volantino
2 ore di delirio postnatalizio e pre-niuiear.

Ci saranno letture, dediche, gruppi troppo alternativi e la possibilità di intervenire in diretta in radio!


*Dettagli Tecnici*

> Radio: scrivete http:://81100.eu.org:7000
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- Canale: #81100

24.12.07

24.12.2007

Spasmodico senso di solitudine
palline e fiocchetti
rosso dominante
frittura onnipresente
sorriso imbarazzante

dov'è?
dov'è la mia felicità?

20.12.07

Tutto quanto volevo era pedalare

Quella sera l'autunno inoltrato sfiorava l'inverno, il freddo tagliava il passo a me che impavido mi ficcavo nel groviglietto chilometrico di strade che mi separavano dalla destinazione. Mi ero cacato il cazzo di camminare a piedi.

Le poste centrali erano enormi: l'unico luogo della città dove le bici (quelle di ferro con i freni rocchenroll) erano prive di catenacci a proteggerle da potenziali malinquenti.

Il cattivo ero io stavolta, e la bici mi chiamava nel gelo cadente.
Ed io risposi. Cazzo.
Non dovevo forse?

La gente usciva dalle poste, altri entravano.

L'afferrai per le corna come a domare un toro. Tra l'andirivieni di borghese gentaccia uno aumentava il passo proprio mentre io sfilavo la ruota anteriore dalle forche.

Muovo i miei passi.
Lui anche.
- È sua, cristo.
Correvo con le corna sottobraccio. Uno, due... quatto passi ed eroin groppa.
Accelerarla: quale insormontabile difficoltà.

In tre falcate mi stava quasi alle calcagna.
- Cazzo cazzo!
Premo sui pedali.
- (Mi prenderà...)
- Dove cazzo corri? Pezzo di merda!!
Sgomitolo. Raccabattolo.
- La bici!
Affannava).
- La mia bici cristo!
Bofonchiava con la sciarpa tirata indietro dal vento.
Un moccolo gli pendeva dal naso. Sulla barba incolta il fiatone gelato ristagnava

Scavalcavo la bici per velocizzare l'abbandono del mezzo del reato prima che potesse fottermi. Tenendomi in equilibrio sulle corna e sul solo piede sinistro proseguivo ancora qualche metro.
- Figlio di puttana!
La parete di rete si apriva a fare spazio al cancello che dava sul parco pubblico. Saltato dalla bici e la scaraventavo nel parco.

Accelerava.
Io pure.
Forsennato in corsa, ridevo a crepapelle.

Nel mentre la bici imboccava solitaria ed autonoma la viuzza del parco, l'uomo l'inseguiva con un'inversione a 90 gradi a destra. Mi aveva mollato il tipo.

La bici girava a spirale in senso orario tra le urla del maledetto che allungava già le mani, e facendo per inginocchiarsi sulla dinamo a pochi metri oltre l'ingresso istigò nell'uomo un urlo:
- Uomo di merdaAaAaAaAaaAA!
Afferrava finalmente la bici. Soddisfatto ne valutava eventuali escoriazioni.

Continuavo a correre fino a pogiarmi all'angolo del binario 4 della stazione.
Le risate riecheggiavano impastate al fiatone ed attaccate alle natiche della disperazione.
Il sorriso si riappropriava delle sue labbra.
La luna si dileguava nella nebbia.
La città preparava la cena.

Il desiderio di possesso è più forte della sete di giustizia.

19.12.07

Mare

agglomerato indefinito
di elementarità complessamente intessute
allo sguardo che t'offro
restituisci infinito
...e squasci d'onde.

2.12.07

"Spe Salvi"

La nuova Enciclica Papale (che non è la bicicletta del papa), la trovate quì:

http://www.vatican.va/holy_father/benedict_xvi/encyclicals/documents/hf_ben-xvi_enc_20071130_spe-salvi_it.html

Col suo balordo carico di cose inutili.
Benedetto XVI (il Pastore Tedesco - il Rotwailer di dio), ancora una volta trae tutto il suo vigore dalle vergognose lettere di San Paolo Apostolo e da altre cose orribili scritte dal medesimo. D'altronde, da dove può esser tratta goliardia religiosa se non dagli scritti di sua maestà il Padrino S. Paolo?

Il testo mette la Santa Romana Chiesa sui binari del 1500, sull'intolleranza verso gli infedeli, sul rifiuto della scienza e delle conquiste dell'illuminismo. Lascia passare un blando messaggio che accetta la schiavitù come forma possibile di esistenza (la quale può essere sopportabile solo grazie a Dio) e, sottolineo, non è una schiavitù (quella citata) allegorica ma PROPRIA in quanto tira in esempio una "beata" deportata africana.

Di tutta l'enpasse sublime e subliminale ne estrapolo 2 pezzi (il resto la leggete cliccando al link sopra detto):


Il Divino veniva visto in vari modi nelle forze cosmiche, ma un Dio che si potesse pregare non esisteva. Paolo illustra la problematica essenziale della religione di allora in modo assolutamente appropriato, quando contrappone alla vita « secondo Cristo » una vita sotto la signoria degli « elementi del cosmo » (Col 2,8). In questa prospettiva un testo di san Gregorio Nazianzeno può essere illuminante. Egli dice che nel momento in cui i magi guidati dalla stella adorarono il nuovo re Cristo, giunse la fine dell'astrologia, perché ormai le stelle girano secondo l'orbita determinata da Cristo [2]. Di fatto, in questa scena è capovolta la concezione del mondo di allora che, in modo diverso, è nuovamente in auge anche oggi. Non sono gli elementi del cosmo, le leggi della materia che in definitiva governano il mondo e l'uomo, ma un Dio personale governa le stelle, cioè l'universo; non le leggi della materia e dell'evoluzione sono l'ultima istanza, ma ragione, volontà, amore – una Persona. E se conosciamo questa Persona e Lei conosce noi, allora veramente l'inesorabile potere degli elementi materiali non è più l'ultima istanza; allora non siamo schiavi dell'universo e delle sue leggi, allora siamo liberi. Una tale consapevolezza ha determinato nell'antichità gli spiriti schietti in ricerca. Il cielo non è vuoto. La vita non è un semplice prodotto delle leggi e della casualità della materia, ma in tutto e contemporaneamente al di sopra di tutto c'è una volontà personale, c'è uno Spirito che in Gesù si è rivelato come Amore [3].


In questo pezzo c'è un rifiuto della scienza, della matematica, della fisica e di ogni forma di legge naturale e la creazione di un "modello teogiustificatore" che "guida" gli eventi. Vale a dire "lodiamo Dio se domattina una biglia cade verso la terra. È lui che l'ha voluto. E che l'esperimento si riverifichi è una pura rimanifestazione dell'ennesima volontà e non l'obbedienza del fenomeno a provata legge naturale". Stesso discorso per le stelle e, soprattutto, per il pesce.
Ovviamente, scaltramente, lo sciamano di Roma rimanda quì a parole grosse come "AMORE" che fanno paura all'uomo mediocre e perciò timorato.


La figura di Cristo viene interpretata sugli antichi sarcofaghi soprattutto mediante due immagini: quella del filosofo e quella del pastore. Per filosofia allora, in genere, non si intendeva una difficile disciplina accademica, come essa si presenta oggi. Il filosofo era piuttosto colui che sapeva insegnare l'arte essenziale: l'arte di essere uomo in modo retto – l'arte di vivere e di morire. Certamente gli uomini già da tempo si erano resi conto che gran parte di coloro che andavano in giro come filosofi, come maestri di vita, erano soltanto dei ciarlatani che con le loro parole si procuravano denaro, mentre sulla vera vita non avevano niente da dire. Tanto più si cercava il vero filosofo che sapesse veramente indicare la via della vita.


Qui il rimando è chiaramente mirato contro coloro che, con tesi del tutto rispettabili, presentano nel mondo di oggi i valori della laicità o prendono le distanze dalla teologia. Ancora una volta la chiesa si schiera e... la politica risponde (leggasi PD e Popolo delle Libertà).


Leggere l'ultima "primizia vaticana" fa bene. Molto bene.

Io intanto resto qui, a pensare come sia possibile definire "indimostrata e infondata" una qualunque legge fisica dimostrabile e, allo stesso tempo, definire "dimostrata" una teoria teologica fondata su una successione di illogiche proposizioni logiche nascenti da indimostrati (ed indimostrabili) assiomi.

Scusate la pesantezza. Oggi, ho mangiato peperoni.

C: Parola di Taz.
A: Rendiamo grazie a Taz.