30.7.05

giorno VIII: dove non osano le mosche


Squilla la sveglia.
La prima dopo molti giorni.
Sgusciamo come marruche da dentro i sacchi a pelo con le schiene scassate di una notte sana sui vricci.

Siamo ancora evidentemente sbronzi.
Che notte l'ultima notte.
Beviamo un litro di succo di frutta al sapore di "pescion fruit".
Non si trova più un succo a pera, a mela, a pesca o albicocca. Oggi trovi solo stè strunzate tropicali "papaya", "mango", "pescion fruit", "alabama"... ma chi cazzo l'ha mai visti sti' cosi? Ma come li fanno? Sanno di broro di purpo. Boh!

Ingurgitiamo in silenzio 1 dm^3 di merda liquida tropicale colorata ed energetica al gusto di qualcosa.
Entriamo nel primo bar.
La cameriera è alta. Bionda.Occhi marroni.Gonfissima. Tette, culo e labbra incantevoli.
A momenti mi innamoravo, ma ero andato lì per un caffè.

-Che prendete?
- prendo quello che prende lui.

- due caffè.

- due caffè anche a me.
ride e mi fa l'occhiolino.

-Giovà m'ha fatto l'occhiolino. Mò la incastro nella machinetta.
- Si nu puorco!

Cominciamo a bere i caffè con calma. Caldi. Buoni.
Io sono a sinistra e poggio al bancone il mio gomito sinistro.
Gianni è a destra poggiando al bancone il suo gomito destro.
La barista è al centro. Dietro il nostro inizio di calvizie. Dietro il bancone.

Le casse dello stereo sono a manetta.
Da dentro i pezzi di legno disposti agli angoli spunta di colpo la donna cannone.
De Gregori grida.

"...E con le mani amore
per le mani ti prenderò
e senza dire parole nel mio cuore ti portero`... "

Di fronte a noi tutti una finestra sporca con le tendine che contornano un mare lontano.
Un vaso di geranei poveri ma fioriti.
Le nostre retine pongono a fuoco l'infinito a mirare quel quadro indecifrabile.
E' il nostro giorno.

"E non avrò paura
se non sarò bella come vuoi tu
ma voleremo in cielo in carne e ossaaa
non torneremo più
u uuu uuu uuuuuuuuuuuuuuu u uuu uuu.
E senza fame senza seteeeeeee
e senza ali senza reteeeeeeee
voleremo viaaaaaaa
".

Giriamo la chiave.
Parte il motore e l'aria condizionata.
Ci fermiamo in una campagna.
Scaliamo un monte.
Su. Fin sopra la scogliera.
Altissimi.
Nudi.
Il vento sul petto. Intorno al pesce.
-Le vespe e le mosche quì non arriveranno mai
-E' vero cumpà.

una mosca mi si posa sul piede.
-vafancul a mammeta! Stronza.

Decido di ammazzarla.
Ovviamente non ci riesco.

Ci guardiamo negli occhi io e Giannuzzo.
Ci maniamo il pesce.
Il glande. Lo scroto.
Le mani fetono abbastanza.
Ci guardiamo negli occhi e ce le stringiamo.
Le mani.
Il patto.
Siamo "frati di pesce".

Le nostre ombre si proiettano nel mare blu giù.
In fondo. Le onde sbattono e si schiattano in faccia alle rocce e la schiuma esce dalla sua bocca che urla grida di libertà.

Chiudiamo gli occhi e ci lanciamo giù.
In fondo.
Tocchiamo l'acqua.
Le rocce.
Le nostre mani toccano il fondo, la gola:
l'intestino di questo viaggio salato.

Torniamo a casa.
On_the_road.

27.7.05

giorno V: mediamente pesce


Telefonini scarichi.
Non c'è campo.
Scariche le batterie della digitale.
Scariche quelle del registratore MP3.
Scariche le pile della torcia.

Tutta l'energia la teniamo noi 'ncuorpo.

Mi avvio giù per il sentiero.
Polvere e terra. Ciottoli. Pietruzze.
Slittano i miei infradito a fiori un pò gai... che impagliatura gaia!

Jeans spuorchi. Panza e peli.
Il bordo del mare è di sassolini infosi.
Il sole è quasi trasparente dietro a tutto llaggiù, dove l'orizzonte del mare sale sul cielo e gli uccelli e i pesci si ammischiano... sotto le chele chiuse in avanti di questa terra che mi abbraccia pellegrino, osservo.

Le onde sono calme.
Non si increspano.
Non dirompono.
Non fanno rumore.
Niente.
Manco o' cazz.

Vanno avanti e poi indietro.
Avanti e indietro.
Avanti e indietro.

Avanzano e poi si ritirano.
Come le democrazie europee.

Mediamente sono ferme.
Mediamente il moto è nullo.
"Mediamente" allora è una parola che mediamente non significa un cazzo.

Mi giro all'udir del crepitio di un fogliame a me vicino.
Guardingo mi volto e mi insospettisco.
Spero che non sia la "Signora in giallo" sennò deve morire qualcuno pure quà dentro al camping.

E' un anziano in barba e costume beige-senape-cacca con le scarpe da ginnastica.
Se le leva.
Dev'essere un'impiegato: le calze e i pantaloni gli hanno consumato i peli delle gambe.
Un guaglione del sistema.

Si mette gli occhiali subaquei.
Si tuffa e la notte avanza.

Una, due, sette... venti bracciate... s'allontana. Ancora.
Diventa sempre più piccolo.

Le zanzare fanno il loro lavoro: scassano il cazzo.

L'uomo nuota oltre gli scogli.
Torna indietro.
Li circonda e ci sale sopra.
Si tuffa da quello più alto che finisce dritto sopra il mare aperto.
Stacca il balzo.
La schiena si inarca.
La pelle si squama e i piedi si uniscono in una pinna gialla: più gialla del "tonnoqualitàpinneggialle".
Il collo è una branchia.

Faccia di pesce.

Io rimango nell'arenile a fare niente mentre lui si trasforma.
Jetto le prete nell'acqua.
Mediamente non lo caco.

SPLAAFF!!!

Prende il largo quel fottutto pesce vecchio.
Rimango mediamente sbalordito dopo un pò: diciamo 5 minuti.

Rimbocco il sentiero a una velocità media.
Non racconto niente a nessuno perchè sarei mediamente pazzo.
Compro un giornale medio.
Lo leggo ad una velocità media.
Arrivato alla metà lo chiudo.

Mi mangio un wurstel.
Mi sento mediamente meglio.
Mediamente più libero.

25.7.05

giorno III: strade di notte


Ieri notte, verso le 23.40, dopo 2 felle di odiosa pizza e 1 Warsteiner steccata con Giannuzzo abbiamo trovato alloggio in un bed&breakfast ad Oristano.
C'è una tipa che lo gestisce che è figa.
Ha un figlio malcurato.
Un gatto e un cane troppo curati.
Fa la scema con noi.
La casa è bella.
In pratica dormiamo a casa sua.
Giriamo nudi al piano di sopra tra doccia e condizionatore.

Oggi c'è passata avanti una inglesina con due tette enormi ficcate in una maglia che aveva due sacche laterali all'altezza del torace dove questa aveva messo le zizze. Huhauhua. Sono stato a ridere per 3 ore.

Per strada prima di arrivare abiamo incontrato un anziano in giacca e cravatta. Era splendido.
La moglie era avvinghiata al suo braccio e lo guardava innamorato.
Stavano in un lapariello.
Era un'immagine da film.
Era una pace.
Li rammento e sto bene.

Un bagno a Tharros, un posto splendido e pieno zeppo di fighe assurde che prendevano il sole in pratica nude.
Noi malati... hauahuahauahu!

Ora siamo diretti ancora a SUD, verso le miniere di IGLESIAS... nella testa le donne della nostra vita.

Scegliamo Montevecchio per pernottare, persistemarci nell'ordine della notte.
Poi saranno ancora strade, laghi, stagni, crape e ciucci.
Paesi, chiese e statue di santi .

Passiamo per Arborea, una splendida cittadina di un'estetismo eccessivo tardo romantico..
Acceleriamo andando incontro all'avventura.
Alla libertà.
Verso il vuoto a cercare acqua per irrigare i nostri cuori aridi d'occidente.

[ ... ]

È oramai notte.
La cena sarda DOC scende nei nostri corpi.
Ho già cacato un pò.
Approdiamo a Montevecchio.
È notte fonda.
Camminare di notte è magnifico.
Qualcuno ascolta sempre il tuo silenzio.

Gianni rompe il silenzio con un urlo:
- Ccà ce fete j mmerda!

Io rido.

Ci perdiamo nel mondo.
Il mondo si sguarra davanti ai nostri occhi.
Tutto è buio e il senso di insicurezza dona fascino alle stelle: unico bagliore nell'ignoto.
2 fari.
4 ruote.
2 folli.
1 strada. La nostra.

Lo stereo spezza la notte:

"Siamo solo noi
che andiamo a letto la mattina presto
e ci svegliamo con il mal di testa
siamo solo noi
che non abbiamo vita regolare
che non ci sappiamo limitare
siamo solo noi
che non abbiamo più rispetto per niente

neanche per la mente

siamo solo noi...

quelli che poi muoiono presto

quelli che però è lo stesso


siamo solo noi

che non abbiamo più niente da dire

dobbiamo solo vomitare

siamo solo noi
che
non vi stiamo neanche più ad ascoltare


siamo solo noi

quelli che non hanno più rispetto per niente

neanche per la gente

siamo solo noi

quelli che ormai non credono più a niente

e vi fregano sempre

...sì...
siamo solo noi
che tra demonio e santità è lo stesso

basta che ci sia posto
siamo solo noi che facciamo colazione con un toast
del resto

siamo solo noi
quelli che non han voglia di far niente
rubano sempre

siamo solo noi

generazione di sconvolti
he non han più
santi né eroi

siamo solo noi

siamo solo noi

siamo solo noi
"

23.7.05

giorno I: porto/parto


Due ore prima al molo.
Scendo al cesso dell anave e: chi ti incontro?
L'ing. Flamini con quella gran troia della moglie.
Maiala.

- Anche tu quì?
La moglie abbassa lo sguardo.
- Si! Andiamo in Sardegna.Un viaggio on_the_road. Voi?
- Ehm... 10 giorni a Porto Cervo. Hotel. Lusso.
- Noi macchina. Cesso. Felice vacanza!
- Anche a te!

Anche in culo a mondo troverai un conoscente.

Trema il ponte. Gianni ha paura di affogare e dei terroristi.
Gorgoglia il mare sotto. Partiamo.

La terra si allontana o forse siamo noi a levarci dai coglioni.
La testa calva del cornuto riflette il bagliore di una luna velata dalla foschia del cielo cupo di terraferma.
L'uomo scruta l'orizzonte e non smette di sognare. L'amore, il cielo, il futuro.
La moglie organizza i pensieri.
Presto li riempirà.
Sarà un cazzo di un giovane capellone da 1 milione di euro.

Le luci si allungano sfumando nel mare piatto.
Due innamorati si baciano.
Il vento sconvolge i capelli di lei.
Gianni è al cesso.
Tutt'intorno profumo di salsedine.
Di libertà.

22.7.05

21 luglio 2005: faccio le bagattelle


Salgo le scale e trovo ai piedi della porta una busta rossa.
È della "Feltrinelli"... la si riconosce.

È un regalo.
Un libro da consumare negli autogrill tra una pisciata e un'altra con in bocca il retrogusto "al copertone" di quei caffè da autogrill.

Apro la porta.
Una copia del "Vernacoliere di questo mese".
È un regalo.
Una rivista satirica da spulciare e ridermela.

Passo davanti lo specchio e vedo un tipo.
Un regalo di chissà chi.

-E tu che cazzo fai quì?
non risponde...
-non rispondi?
non risponde...
-E NON RISPONDERMI CAPITO?!?
non risponde.
Mi sento "governatore".

Apro lo studio.
Casino.
Schifezze e ciddì dappertutto.
Fili, cavi, led, stampanti, libri, quotidiani, switch.
La tana é una baraonda.

Ho il libro del viaggio.
Ho la rivista del viaggio.
L'amico del viaggio c'è.
Il quaderno e la penna del viaggio.
La macchina fotografica.
I ciddì.
Le batterie.
Il biglietto.
Una cucina portatile.
La spesa fatta da casa.
Un altro libro.
Scarpe.
Costume.
Pesce.

Parto domani.
Vaco in Sardegna.

Poi vi racconto.
Forse.
Forse vi fotocopio il diario.
Forse.

Buon viaggio ai sognatori.

20.7.05

19 luglio 2005: schifezze


I fidanzati non stanno bene.
Si chiamano quattro, cinque... sei volte al giorno.
Si dicono nulla.
Strunzate.

- Amò che fai?
- Niente... tu?

- Niente.
- Per questo hai chiamato?

- Per questo cosa?
- Pechè nun tenevi che ffà?

I fidanzati sono abbacchiati con le compagnie telefoniche.

"noi due".
"You and me".
"infinity".
"chiaviamo".
"tumoregratisallarecchia"

Se non vuoi mettere la tariffa giusta on l'operatore giusto senti lei (o lui.. che è peggio) che fa:

- Basta! Sei uno/a stronzo/a! Tu con me non ci vuoi parlare! Che problema hai?!?

E tu per evitare...

- Vabbuò... mettiamo la scheda....

E ti compri la scheda.
Metti la tariffa.
Ti compri pure un altro telefonino e spendi tra i 3 e i 20 euro al mese per
sentire sempre le stesse cose.

Poi ti porta da IKEA.
Col telefonino nuovo.

IKEA è cool.
IKEA è new age.
IKEA è trandy.
IKEA fa tendenza.

IKEA... è na maronn j strunzat.

Il mobile, la mensola , il pesce...
Lei sceglie.
O' fesso va' a' casa e 'ammonta!

Salgo alla curva dei perdenti.
Stasera sono solo io.

Metto una cassetta di Paolo Conte... "onda su onda".
Guardo la luna.
Piena.
C'ha un alone intorno che rende tutto fatato.

Un fieto di piscio.
mozziconi...

I perdenti pensano pensieri già pensati.
Fumano sigarette scadenti.
Buttano a terra monnezza come loro.
Lanciano nel bosco birre sottomarca.

In questo io sono un pò meno perdente...

Fanno pisciate tristi.

I perdenti finti giunti alla fine eiaculano sempre allo stesso modo e chiedono sempre com'è stato.

Quelli veri guardano il cielo color tettuccio e immaginano un'orgasmo con l'Orsa Maggiore...
Accarezzano capelli tinti di colori di supermercato e stringono pancette di femmine che non dicono mai i loro pensieri eppure sono sempre fascinose.

Stasera una specie di verme.
Un incrocio tra uno scarrafone e un bruco che andava alla velocità di un topo...
Un vermetopo...
Mi è venuto addosso.

No... non mi ha Jaculato sulla maglia...
Mi saliva addosso mentre ero solo alla curva.

L'ho buttato a terra.
Mi ha fatto schifo.
L'ho scamazzato.

Dal sangue verde ne escono 2. Poi altri 5.
Altri 12.
7^3!
Sono troppi.
Comincio a correre.
Inciampo in uno scarrafone acciacco pure lui.
2... 5... 12... 8^4... millemila scarrafoni.... millemila vermitopi...

Mi inseguono.
Corro e non mi volto più.
Corro.
Corro ancora.

-Addò cazz curri?

Grida un passante: uno che m'è passato avanti mentre correvo.

Mi fermo in un campo di spighe.
Me ne arrubbo un paio.
Torno a casa e metto a fare due spogne.

Nel pentolone bollono i chicchi.
Gli scarrafoni.
I miei pensieri.
Le femmine.
Tiro su... scolo.

Mangio tutto.
Chicco dopo chicco.

Perdenti onnivori.
Come maiali.

18.7.05

18 luglio 2005: Pera

repubblica.it
Pera contro il Csm: «Stia al suo posto, non interferisca con il Parlamento»


«Se il Csm mette all'ordine del giorno un ricorso contro una riforma che lo riguarda discussa dal Parlamento, pone il problema se ciò che fa è pienamente previsto dalla Costituzione».

«Mi meraviglio che di questo problema soltanto io e il presidente della Camera ci si preoccupi».
(Ci credo... Totò e Peppino.)

*****

Se Pera non dice le stesse cose quando a mettere bocca è la "SANTA ROMANA CHIESA" significa che:
o Pera è un uomo dell'intelligence Vaticana in Parlamento (quindi un demente),
o Pera è un coglione.

ANSA: «Pera affetto da demenza scrotale»
(sjoker docet)

18 luglio 2005: lucciola ?


Mi ritiro per dormire.

Faccio piano.
Mio fratello dorme.

Le finestre aperte... spalancate sopra il giardino.
L'aria è fresca.
Sono le 2.

Una luce sul mio letto.
Verdina, quasi gialla... intermittente.
Poggio la mano sul letto...

La luce si sposta.
L'umidità.
Il pensiero del giorno che finisce.

Una lucciola sulle mie lenzuola.
Nella mia stanza.

Allungo la mano sul letto... mi avvicino all'insetto...
con uno scatto lo prendo e la lancio indirizzandolo verso la finestra...

Vola...
Liberati...

uno... due... tre... quattro secondi...

"PATATRACK !!!"

Nacciaggesucristo!
Il telefonoooo!!!

17 luglio 2005: cunigli


L'ennesima sagra.
Il bancariello.
Due lampadine appese come le feste di borgo in quei film vecchi in bianco e nero.
Un recinto fatto di ferro filato.
Gli scommettitori: un popolo di criaturi e gente in preda al panico.

30 cassette in cerchio. Numerate.
Al centro una scatola di legno con in mezzo un gancio.

Una corda scivola sopra una carrucola e va a finire nelle mani di un criaturo.
Un signore col microfono fa il mattatore fallito.

Si comprano i biglietti.
Quando tutti sono venduti il criaturo tira la corda.

Jesce il cuniglio!

Oddio, non c'è più il porcellino d'india.
È andato in vacanza pure lui.

Un coniglio nero.
Col cazzo cacato.
Si guarda intorno.
La gente urla... jastemma...

- Trasi dinto o' 29! Chitemmuort!

Il coniglio è desolato. Stressato. "Esaurito".
La ggente lo grida appresso.

Muove le recchie.
Si avvicina al 7.
Scappa nel 18.

Quello che si è comprato il 18 grida.
Azzecca un cazzotto al criaturo lì vicino che ha buttato 2 euro per senza niente.
La mazzetta della domenica.

Il coniglio smette di lavorare a tarda sera.
Niente ferie nè malattia.
Niente sindacato.
Se gli va bene se lo magnano la settimana entrante.

Mi siedo e incontro Antonio.
Col cazzo cacato pure lui.
Tutti.
Tutti col cazzo cacato ma sereni.

Birra, sasicce, una grattuggiata di belle donne coi push-up.

3 cazzate, 2 risate, 5 affermazioni di desolazione.
Buon silenzio.

Fuochi d'artificio come spermatozoo invadono il cielo uterino e diramandosi in esplosioni colori.
Piccoli.
Ridicoli.

Il fuchista è soddisfatto.
È un film in bianco e nero, ma le segge di plastica non c'azzeccano niente.

Andiamo via.
Il mio alito di cipolle mangiate a sbafo riempie la macchina.
Mi faccio la conchetta per sentirmi il fiato.
Disgustoso.
Nego con orgoglio:

- non fete. E' tropp bbell!

La genovese è uno spettacolo.

Mi levo i jeans.
Mi levo la maglietta.
Ne metto un'altra.

Scarpe e calzini nella cesta.
Fieto dappertutto.

Giunto al termine del giorno
cerco tra le coltre un poco di speranza
peto in abbondanza
non ho più sgomento
lieto mi addormento

ebbro dei miei gas.

[
elio e le storie tese - abitudinario]

16.7.05

XVI luglio 2005: boh


Non so che scrivere.
Sono mezo brillo.
Un pò mbriaco.
Non ho cenato.
Ho bevuto troppe birre.

Saggiato troppo poco la luce gaia di un'alba.
Ho poarlato troppo poco col vento.
Molto di più con delle patatine fritte.

Ho incontrato un figone di nome Marcella.
Una tizia mi ha sibilato un "quanto sei bono" e non mi sò manco girato a chiederle di darmela.
Oggi non dovevo chiedere niente.

Ho fatto finta di studiare.
Ho fatto la fila per il cesso a casa.
La fila per la posta.
La fila per il treno.
La fila all'edicola.

Un mondo di file indiani.
Di tuti gli indiani sterminati è rimasto solo il ricordo delle file.
Di tutti i partigiani è rimasto solo il ricordo vago di "bella ciao".
Della TV non rimane niente.
Il mondo della TV.
Il mondo delle cose che scadono dopo 5 minuti.
Che devi consumarle.
Che devi ricomprarle.

Le macchine.
I servizi.
Il telefono.
Servizi virtuali.
Nessuno che ti fa un vero pompino.

E oggi è il mio onomastico.
Ho festeggiato con Pasquale sopra la collina del castello.
Con una musica orribile.
Con Pasquale che beveva e rideva e mi ha portato a sorpesa due birre.
Una a testa.
Io ho offerto un altro giro.

Le stelle.
Noi scassati.
Persi.
Vuoti.
Lui domani va a lavorare.
Io a comprarmi un vestito.

Le vite si incontrano in un attimo e in un attimo si dicono tutto.
Si dicono niente.
Festeggiano e stanno in silenzio.
Poi si dice che non ci si conosce.
Nessuno ascolta il silenzio.
Il silenzio le società di telecomunicazioni lo vorrebbero sfruttare per inviare dati e riuscire a dottimizzare la trasmissione dati.
Il silenzio ingegneristicamente non serve a un cazzo.
E' banda persa.
Istanti buttati in cui sarrebbe però possibile trasmettere informazioni.

Ma quante informazioni sono contenute in un silenzio?
Nessuna.(?)
Il silenzio non vale niente.(?)
Il niente vale il silenzio?

Parlo.
Parlo, parlo parlo e ancora parlo.

Mi organizzo per la configurazionei di n server che con configurazioni simmetriche e chiavi identiche condividono dati in maniera sicura in una rete xLAN.
Un'altra pippa.
Potrei farmi una sega.
No.
Non mi darebbe lo stesso senso di autocelebrazione.

E' l'autoesaltazione dei nerd.
L'autoesaltazione di chi gode delle proprie prestazioni.

Accendo la lampada sulla scrivania.
La spengo.
La riaccendo.

Mi caco il cazzo.

Della lampada.
Degli interruttori.
Delle cose a comando.
Del senso di dominio regalatoci dall'algebra booleana.
On/Off.
Accendere e spegnere.
Aprire e chiudere.
Il potere illusorio decisionale.

Interruttori.
Merda

Siamo degli interruttori.
Stavolta mi spengo senza timer.
Aspetto il sonno che mi assale per lasciare posto al silenzio...

Il silenzio dello spazio continuo.
Il sonno che vince l'esatto e lascia spazio al sogno.
Alla fantasia.
Alla vita dove la vita non si compra.
Al mondo dove il mondo non è un soldo.

Shutdown now -h.

14.7.05

14 luglio 2005: copia e incolla


http://www.iraqbodycount.net/
Fino ad oggi 22853 morti civili inermi, non colpevoli e inconsapevoli in iraq

****
il manifesto
Vittime minori
Una pattuglia americana attraversa un quartiere sciita, i soldati distribuiscono caramelle e giochi, i bambini accorrono: 24 piccoli morti, due adulti e un militare Usa sono il bilancio dell'ultimo attentato suicida a Baghdad Dopo le bombe di Londra si muove un continente, dopo quelle di Baghdad non accade nulla. E quello iracheno non è il solo massacro minore: strage di clan in un villaggio in Kenya, tra i morti 22 bambini

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corriere della sera
Berlusconi: «Basta con l'evasione fiscale»

****
Muhauahuahauhau

****
Cutolo chiede la grazia a Ciampi

****
Dell'Utri, le motivazioni della condanna: per trent'anni mediatore tra mafia e Fininvest

Marcello Dell’Utri è stato per trent'anni mediatore tra Cosa Nostra e la Fininvest. Per questo il tribunale di Palermo lo ha condannato a 9 anni di reclusione per concorso in associazione mafiosa. Nella motivazione della sentenza, appena depositata, si chiama in causa anche Silvio Berlusconi. Dell'Utri avrebbe «ottenuto dal capo mandamento mafioso Vittorio Mangano favori, promettendo appoggio politico e giudiziario».

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www.kataweb.it
Rocco Siffredi leva mano

Il pornodivo più famoso al mondo ha deciso di lasciare. A quarant'anni si ritira dal settore.

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Lecciso: "Al Bano può fare quel che vuole"
5 luglio 2005

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Al Bano sbarca sull'Isola dei famosi
6 luglio 2005

****
www.trovacinema.it
Un film di Romina Power al festival italiano di Toronto

Si intitola 'Upaya' ('Il mezzo' in sanscrito) e racconta il risveglio spirituale di un giovane ragazzo. La fotografia, la musica e gli effetti speciali sono ad opera del figlio Yari Carrisi, che è stato inoltre operatore del film, girato tra Varanaasi e le montagne dell'Himmalaya in India in presa diretta.

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Albà, che figur j mmerd!

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PAPA: VACANZA IN VAL D'AOSTA TRA DOSSIER CHIESA E PREOCCUPAZIONI DEL MONDO

****
Mio padre tra 730, 740, straordinario, assicurazione, meccanico, telefono e rischio cassa integrazione forse si fa due bagni a mondragone il 14 e 15 agosto dopo 1 anno di fatica senza ferie.

****
corriere della sera
Ratzinger contro Harry Potter
"Una saga che corrompe i giovani"

"È un bene che lei illumini la gente su Harry Potter, perché si tratta di subdole seduzioni, che agiscono inconsciamente distorcendo profondamente la cristianità nell'anima, prima che possa crescere propriamente". (lettera all'autrice).

*****

Il papa è gay.
Ora arrestatemi per "reato d'opinione".

13.7.05

tredici luglio 2005: doh!

Mi hanno regalato la penna USB che è anche un lettore MP3.
Oramai sono tecnologico.

Stasera sono stato da Antonio.
Il mio cumpare di scalinata.
Ci siamo spaparanzati sul divano.
Abbiamo bevuto a pancia vuota come al solito.
Mezzi brilli abbiamo visto la cassetta regalatami "Jessica Rizzo ecc ecc": era un documentario sui diavoletti della tasmania.
Diceva che si magnano tutto.
Pure le ruote dei cami e le lancette degli orologi.

Sono un incrocio tra i porci, i canguri e le zoccole.
Spettacolari.
Finito il documentario del "National Geographic" c'era il secondo tempo del film di Nanni Moretti "APRILE".
Spettacolo.
E infondo alla cassetta,. Con l'audio schifoso anni 90 di quando fittavo le cassette pezzotte e il video scombussolato c'era il secondo tempo di LEòN: il killer sentimentale.

Cassetta densa!
Ebbro di parole, immagini e cazzate antoniane... esco.
Passo a prendere la pupa.
Che gran figa stasera.
Cazzo... è o non è il mio compleanno?
Andiamo a mangiare in un ristorante.
Marò quanti sordi!

Si esce e ci si butta in un posto dove il panorama è splendido.
Le stelle stanotte sò troppo esaggerate.
Ci sono le lucciole.
Le macchine in fondo.
Il rumore delle fabbriche non stop.
La luce di una tv in lontananza che passa un'altro balletto.

E' piovuto tutto il giorno dopo tantissime settimane.
La terra ha bevuto.
Il cielo ringrazia.
L'aria è fresca.
Starei quì tutta la notte.
Scarto il regalo e leggo la lettera.

Bella.

La riaccompagno.
Prendo la CLIO e salgo in montagna.
Mi ficco in un viottolo in mezzo a un bosco.
Spalanco le portiere.
Accendo la radiolina a batteria.
Gianna Nannini...
Mi levo i vestiti.
Mi stendo nudo sul plaid.
Le lucciole volano.
La Terra si muove.
Il cielo no.
Io si.
Le lucciole intorno.
Una lucciola svolazza e si posa giusto lì mentre io nudo mi godo il fresco e l'umidità sulla pelle.
Ho il glande intermittente.
Non la scaccio.
No... lettoraccio. Non ci piscerei mai su...
La raccolgo con le mani.
Smette di accendersi.
Magica bioluminescenza.
La lancio in aria e va via.

Mi rivesto.
Ho paura degli scarrafoni.

Oggi Calderoli non ha detto niente.
L'unico comico ancora in voga oggi non mi ha deliziato.
In cambio Martino e Gasparri (terze medie arrubbate) hanno parlato di "telecontrollo globale" contro il terrorismo.
Dalle persone buone a nulla bisogna aspettarsi di tutto.

Ma io ho il pesce bioluminescente.
Mi addormo.
Buonanotte...

12.7.05

XII Luglio MMV: Il mio compleanno


Ah... 1/4 di secolo.
Mi sento pesante.
Sarà la panza...

Mi hanno regalato 2 magliette coi disegnini.
Una ha in petto uno gnomo con la scritta "Save the Gnome": è troppo bella! Quasi un appello a salvare la fantasia del mondo...

Poi un orologio... chi me l'ha regalato si è accorto della mia anacronistica ed atemporale essenza e vuole farmi interagire appieno col mondo.
Il ticchettio degli orologi mi mette ansia.
Guardo le lancette.
Non si fermano mai.
Oh! Ma mai mai mai... Cazzo! devi levarci le batterie.

Dov' è finita la batteria dell'universo?

Alle 10 ha bussato a casa Teresa.
Una mia squisita amica da una vita!
Che felicità aprirla e correre in mezzo alle scale coi piedi nudi perchè non eri pronto.
Il sorriso mi usciva fuori dalla faccia.
C'è ancora gente che bussa a casa per dirti "auguri stronzo".
Ganzo.

Mi ha regalato una piantina.
L'ha tirata fuori dalla borsa.
Teresa è piccolina, con gli occhilini, le guanciotte... era in sintonia con quella piantina.
È una pianta grassa.
No. Teresa non è chiatta.
Voleva regalarmi un bonsai (mi raccontava), ma poi già sapeva che l'avrei fatto seccare massimo 10 giorni dopo.

Ha esordito all'atto dell'apertura dicendomi:

- Chesta pianta ccà nun l'adda arraccquà. Niente. Nun l'e' penzà proprio! Fa tutto a' sola! - Azz! Una pianta automatica!
- Si si, è grassa. Assorbe le radiazioni!

- Azz! Allora dobbiamo fare un'associazione per regalare una pianta grassa a tutti i bambini dell'Iraq! - Huahuahau (ride)... magari bastassero le piante grasse!

A ora di pranzo mia mamma mi ha fatto fare la caccia al tesoro per dentro la casa a trovare il regalo.

Troppo.
C'è ancora chi mi fa giocare.

Mi ha regalato una macchina fotografica digitale.
Spettacolarerrima. (Pio docet)

Da oggi anche io potrò definirmi "un uomo moderno".
Mi manca solo la penna USB. ^_^

L'unico bigliettino è stato quello dei miei genitori... profondissimo.
Apprezzo molto i bigliettini.
La riduzione del pensiero all'oggetto è troppo occidentale...
Anche se il pensiero, per quanto sciocco possa essere, è sempre così dolce che mi fa innamorare.

Euforico.
Sereno.
Arrapato come non mai oggi... mmmm... mi passa avanti il gattino...
CALMATI! Non è il caso...
Il mio gatto è un porco!
Io pure...
Poi un giorno, dopo avervi raccontato la storia della CLIO vi racconto quella del gatto. Huahuahau... solo a pensarci! Hahuahauahua!

Ieri sera andai con la compagnia dell'HackLab... veramente PizzaLab.
Ma il nome è per copertura.
Huahuaa

Busso da NK, e come se tutto fosse un'organizzazione algoritmica, arrivano sotto il porticato T1 e Teio.
Si apre il cancello: nk lo apre, sbucano da dietro al muro Sjoker, D4rk e Lh con in mano uno scatolo GGGIGANTE!

Un fiocco rosso (che finezza!) pende tutto arriciolato e sopra la scritta:
" Stavolta il pacco te l'abbiamo fatto noi! Appicciamm tutt cos!?! Mi associo !!"

Wow... che spettacolo.
D4rk e Sjoker ridevano come pazzi! Io non ci potevo credere.

Appena abbraccio lo scatolo e lo alzo Sjoker (malato lui e le foto) me ne scatta 2: PACCMAN col PACCO IN MANO è uno spettacolo imperdibile.
Tipo eclissi.
Siamo andati a mangiare in un ristorante orribile.
Non era triste il posto... era terribile!
Il pizzaiolo stava giocando con la play station con lo sterzo sulla scrivania... le casse a palla e quand ci vide disse:

- Guagliù aspettate!

Huahauhau
La lingua gli pendeva da un lato... doveva finire il gioco!
Ci sediamo e ordiniamo "il giro della morte": pizze senza fine nè conto, birra e acqua a fiumi.

Se dici "bbasta! Nun c'a' facimmo cchiù!!" prima della 3° pizza a testa paghi tutte le pizze arrivate senza il prezzo ridicolo (€9) per ogni testa di cazzo presente in pizzeria.

Ce ne andiamo da là dentro scarupatissimi!
Esco e apro il regalo.
Da lontano una biondina niente male col bulldog al guinzaglio ci osserva.

Apro il pacco. C'è un altro pacco.
Apro il pacco. C'è un altro pacco.
Apro il pacco. C'è un altro pacco.
Apro il pacco. C'è un altro pacco.
Apro il pacco. C'è un altro pacco.
Apro il pacco. C'è un altro pacco.
Scarto l'ennesimo pacco. Un'altro pacco.

Apro. Una VHS con su scritto: "Jessica Rizzo in Porno d'annata - 1995".

...secondo me nella cassetta c'è altro.
Me la vedo stasera!

C'ho il videoregistratore scassato.
Tutti hanno il videoregistratore scassato.

Il secondo regalo: un portaeuro di plastica per bambini con sopra disegnato TAZ e pieno di scritte "taz taz taz taz taz taz taz taz taz taz"... hauhauahua!!!

Muoio di risate mentre T1 sale sul tettuccio della CLIO.
Sjoker scappa. Un fuggi fuggi.
Il bulldogg mi stava per zompare addosso e la tipa non ce la faceva a reggerlo.
Huahuahau

Corriamo a casa di lh: ci distruggiamo di grappa spettacolare fatta in casa.

Gli devastiamo la casa.
Ce ne andiamo.

Monto nella CLIO.
Prendo il walkman a cassette.
Premo PLAY.
Le montagne all'orizzonte bruciano.
Il cielo è saturo di residui di combustione.
Inquino anch'io stasera.
Accelero.
Comincia a piovere...

"Nessuno mi può giudicare, nemmeno tu

(la verità ti fa male, lo so)
Lo so che ho sbagliato una volta e non sbaglio più

(la verità ti fa male, lo so)
Dovresti pensare a me
e stare piu` attento a te
C'è` già tanta gente che
ce la su con me, chi lo sa perchè?

Ognuno ha il diritto di vivere come può
(la verità ti fa male, lo so)
Per questo una cosa mi piace e quell'altra no
(la verità ti fa male, lo so)
Se sono tornata a te,
ti basta sapere che
ho visto la differenza tra lui e te
ed ho scelto te !"

10.7.05

X luglio 2005: simpatristezza


Calderoli è un coglione.
L'accendiamo?
Si, Appicciamm tutt cos! :P (ora mi arresteranno in quanto terrorista)

Comunque mi hanno cacato il cazzo pure i terroristi, Fassino, Berlusconi.
Basta basta.

Mente sgombera.
Sono giorni di casino totale.
Parenti, vicini, conoscenti, vecchi amici... gente.
La famiglia in festa, le partecipazioni, il colore verde speranza, un promessa, 2 firme ed una amore che si stà per coronare e che si giura eterna fedeltà.
Una amore reciprocamente assistenzialista e garantito sopra ogni cosa.
Un'unione indissolubile si prospetta... una specie di contratto a tempo indeterminato... in questo caso sarei per i co.co.co., ma se mi sentisse il governo, o peggio il papa, mi lincerebbe.

Sono felice perchè sono felici loro. A me non resta altro he godere della loro faccia sulla quale esplode la gioia infinita senza peso, senza tempo e senza confini... almeno spero.

In questa gaia salsa sono state affogate millemila amarezze concentrate in 3 giorni. Un esame e uno stronzo. Mille stronzi e 100 situazioni.

Quando tutto va bene, le rotture di palle si addensano all'orizzonte come palline di mercurio che tendono ad attrarsi in un'unica macchiolina che poi ti scopia in mano. L'uomo medio definisce quel giorno e quelli a seguire "giornate di merda".

I giorni di merda si costruiscono con una meticolosità ed una dedizione folle.
Una compassione verso se stessi talmente subdola e inconscia che è automatico come respirare.
Riuscissero gli uomini a costruire altrettanto follemente la propria felicità e quella degli altri saremmo tutti un pò più distesi, o almeno scoperemmo di più.

Nella follia, stamattina prendo la CLIO e me ne vado in mezzo a mille montagne.
Imbocco innumerevoli sentieri.
Accosto sotto una quercia di una quarantina d'anni.

Mi ci siedo sotto ed noto che la freschezza dell'ombra di una quercia è più fresca di una poltrona con condizionatore.
Il vento è più dolce e piacevole alla pelle del vento di 136 pale elettriche.

Sono un reazionario tecnologico.(?)

Allargo le cosce come solgono fare i maschi più veraci.
Apro "il manifesto" e comincio a leggere.
Quelli che scrivono sul manifesto stano davvero male. Soffrono proprio per le cose che succedono nel mondo. Sono esasperati.
In una parte leggo:
"Affrontiamo il terrorismo in un altro modo. Affoghiamolo in un mondo di pace.Facciamolo affogare in una vasca di pace come annegherebbe uno che non è un pesce".

Chiudo il giornale e mi abbandono all'ultimo romantico romanticismo giornalistico.

Il manifesto lo leggono i comunisti.

Quell'articolo muoverà le anime di chi è già sensibile.
Anch'io quando lo compro lo compro per non sentirmi solo nel mio pensiero.
Per sentirmi meno solo in questo giro di amicizie globali.

Al fiore parcheggiato in doppia fila vicino a me arriava a posarsi una farfalla enorme senza grattino.
Si posa e succhia fresco nettare.
Gratis.
Io la guardo e la contemplo.
Gratis.
E le i gratuitamente mi mostra le ali splendide gialle... giallo pastello.
Tatuaggi di neri intensi e vellutati le riempiono.
In fondo un tatuaggio splendido colorato di blu.
È un blu più vellutato delle ali.
Si posa.Vola.

Corro dietro la farfalla. Voglio prenderla e vederla da vicino... è il mio primordiale istinto di possedere la bellezza.
Non ci riesco.
La rincorro.

Non so più acchiappare una farfalla in mezzo a un prato.
E nemmeno su una montagna.

In cambio so usare benissimo il computer.

C'è un'ape chiattissima, rotonda quasi, so che i fisici ancora nonhanno capito come faccia a volare. E' un bombo.

Vola e se ne sbatte dei fisici.
Mangia nettare e lo porta all'alveare.
Vola sui fiori, e sulle pietre. Intorno alla mia CLIO.
Vola intorno ai fisici, ai chimici e alla biologia.
Vola sopra i miei pensieri e sopra un rigolo d'acqua.
Sopra te e sopra noi.
Vola sopra il mondo e sopra gli alberi.
Sopra tutto...
Tranne che su se stessa.

Vola... vola apina mia.
Felice domenica anche a te...

7.7.05

sei luglio zerocinque: dirty


Una collina... una curva.
Il cielo sereno.
Le stelle e sotto noi.

Quelli che quando la sera è stata vuota si reincontrano alla curva.

L'atmosfera iniziale è deprimente, silenziosa.
Ognuno arriva con la sua macchina saccheggiata con lo stereo che canta la canzone che meglio lo identiffica.
Ognuna mostra in silenzio le sue ferite.
Il cielo ci accoglie.

Un paio fumano.
Uno passeggia.
L'altro siede sul muro.
Altri sotto.
Opinioni, battute del cazzo e risate scemano il peso di un giorno piatto.

Le giornate inutili pesano il triplo delle giornate dense.

Ci guardiamo in faccia e vogliamo qualcos'altro.

Si parla di politica.
Si urla.
Di giornali. Del nostro malessere.
Ognuno esplode in uno sfogo.
Ognuno cerca il colpevole di tutto.
I bar, la mafia, la chiesa, il governo, le donne.

Ottavio con gli occhiali da sole arancioni a goccia alle 2 di notte si abbronza alle stelle.
Io spalmo malto di birra sul pelo del mio stomaco.
Emeriti sconosciuti sono in silenzio.

Escogitiamo un modo per cambiare il mondo.
Luigi esplode

- E guagliù che se pò ffà? Niente! Nun ze po' ffà niente! E' na vit j mmerd!

Rido.
È bellissimo.
La rivoluzione non la faremo mai.

C'è dialogo. Il dialogo.
Nessuno lo interrompe.

Dopo un pò diventiamo noiosi.
Armando e Ottavio sono innamorati dei momenti e mollano al primo cenno di disincanto.

Monto nella mia ferraglia. Saluto gli amici della sera e vò via.

Un saluto nostalgico.
Imbocco la stradina di casa mia e al bar dell'angolo ci sono 3 folli compagni.
Scendo.
Mi pagano una Warstainer (si scrive così?).
Abbiamo deciso.
Domenica compriamo del malto da alcuni amici e cominciamo a fermentarci la birra da soli.
In settimana vado con Enzo al vigneto: imparo a curare il vigneto.
A ottobre ci sarà la vendemmia.

Il vino è un processo di un fascino unico...
La pioggia, le malattie, i rimedi. La cura, l'erba, gli insetti.
Il macero, il glucosio, l'alcool... i batteri.

Torno a casa.
Controllo l'email.
Mando un paio di sms.
Mi guardo un pò di siti.

L'ultimo è porno...
Dovevo placare gli ormoni.

Buonanotte.

5.7.05

cinque luglio zerocinque: antitesi

Per quelli che pensavano che mi suicidassi li rassicuro: non lo farò. (a' faccia vosta!)

Per quelli che mi stanno esaureno con la storia della CLIO...
...non ve la racconto oggi!
Huahauhau
Se ci penso già rido... ve la racconto una sera i ncui non c'abbiamo un cazzo da dire!

Zanzare di merda!
Ho deciso... quando mi metto con la panza fuori a scrivere stronzate mi conviene che mi ficchi in bocca lo zampirone a tipo Giuliano Ferrara...
Devo solo farmi crescere la wallera!

Oggi ho studiato tutto il giorno.
Comincio a concretizzare obiettivi.
Stò perdendo colpi...

Dopo una giornata dedicata ad un dovere sono felice.
Mi sono costruito un pezzo del mio futuro.
Su suolo abusivo.
Ma col condono qualche sogno me lo fanno realizzare poi?
boh...

Splendido giorno oggi.
Bordello con mia madre (maledetto conflitto generazionale).
20 minuti di silenzio.
Bordello con mio fratello.
20 minuti di silenzio.
Esco.
Bordello con la femmina.
20 minuti di silenzio.
Secondo tempo del bordello con la femmina.
20 minuti di silenzio.

...adoro i rapporti d'amore.
Accedo al PC acceso da giorni per scaricarmi "Citizen Berlusconi", uno di quei documentari vietati in Italia dal regime di Stato.
Lancio XMMS (un player di MP3 libero).
Non parte.
Come al solito. Non funziona un wazzo.
Lancio AMAROK.
Parte.
Uccido una zanzara sul monitor.
Che bello.
Quel sangue è la mia vendeta contro il prurito al mignolo destro, contro la natura bastarda.

Ma a che cazzo servono le zanzare?
A scetarti dal sonno.
A farti grattare tutta la notte.
Le manda il papa per vedere quanto è ardua la fede.
Chi jastemma di meno lo fanno beato.

"San Taz protettore delle zanzare".

Zampirone di merda.

Metto la canzone "Comandante Che Guevara", e poi "Bandiera Rossa".
Ganzo rivoluzionario.

Mi verso un pò di Martini.
Oggi uno della "lega" c'ha fatto fare una figura di merda in Europa.
Lo stesso che "secondo teleNord" si è trovato casualmente vicino a un accampamento marocchino qualche anno fa e casualmente questi morirono bruciati e lui ingiustamente è stato condannato.

Toghe rozze. Tssssssk!

Un'altro Martini.
La mia femmina mi ha chiesto del nostro viaggio di nozze.
Assurdo... io penso al viaggio in Sardegna col mio compagno appresso a Gramsci...
Di sparire un pò dopo la laurea...
Tra uomini e donne c'è un'infinito indecifrabilmente incomprensibile.
Le donne poi... vogliono che ogni storia d'amore finisca uguale: matrimonio, criaturi, casa e tutta l'esistenza a pagare rate a tasso zero di strunzate di cui non hai bisogno.

Un'altro Martini.
Comincio a vedere il mare.
Le signore in bikini leopardati e i mariti persi nella poltrona: nella "gazzetta dello sport". Hanno in mano la vita: macchina, la discesa a mare, un'ombrellone, le sdraio simbolo di potere, l'olio abbronzante, la crema protettiva.

Le onde gorgogliano...
I gabbiani bianchi allargano le ali e spinti dalla portanza vagano dovunque. Senza avere il pensiero di scetarsi la mattina dopo e andare a faticare.
Senza pagare per stare sugli scogli.
Senza versare € 5 al chilo per le alici.
Planano e scendono giù in picchiata.
Si poggiano lì.. all'orizzonte... su un cumulo di monnezza.

4° Martini.
La monnezza è svanita.
Solo sabbia bianca.

7° Martini.
"Aprendimos a quererte
desde la historica altura
donde el sol de tu bravura
le puso cerco a la muerte.


Aqui se queda la clara,
la entrañable transparencia
de tu querida presencia,
comandante Che Guevara... "


W la rivoluzione!

4.7.05

quattro luglio zerocinque: dipendence day


Gli americani festeggiano l'indipendence.
Noi ci ricordiamo la dipendence, e la festeggiamo insieme a loro.
Oggi un satellite è impattato contro una cometa. Tutto come i film di kubrick. Tutto perfetto per gli americani.

Da noi Maledetto XVI e Ruini remano contro Zapatero e si appellano all' "ordine divino".

Come se i ricchioni e le lesbiche fossero "disordinati".
Lasciano il pesce sul comodino o la patana nel cesto dei panni sporchi.
Una volta vidi una lesbica con il capezzolo appeso al portachiavi.


Loro invece, i cardinali e il papa, il pesce ce l'hanno apposto: nell' intestino retto di quello che gli sta avanti nel "grande cerchio sabbatico dell'amicizia".

Di patana manco a parlarne: non deve essere LIBERA!

E ci credo... loro sono costretti a pagarla!
...porelli...

Oggi stavo un pò stressato, sapete com'è... tutto il giorno a nulleggiare dopo un pò ti annoi e ti senti depresso.

Me ne vado in una cittadina quì vicino. C'è una piccola piazzetta con un sacco di alberi e c'erano i fiori che lasciavano nelle mani del vento un sacco di polline.

Io starnutivo in un angolo.
Arriva un ragazzetto (8-9 anni) con una di quelle bicilettine/monopattino idiote color GIALLO TITTI che corre e suona in continuazione il clacson...
be beeeee be beeeeeeee be be be be beeeeeeee be be be be be be beeeeeeeee

Sale sulle aiule, jastemma, caca il cazzo ai criaturi sulle giostre...

Un padre si mette paura e leva il figlio dall'altalena.

Da lontano un paio di ragazzini, forse 15enni, cominciano a sfotterlo strridendo nella gola un suono che era a mezza via tra lo stridio dei pulcini, il verso degli uccelli e le parole umane.
Un suono nasale che componeva un nome stroppiato: Pasqualino.

-Pafcalì, Pafcalìììììì, Pafclaììììì

Io già mi sbellicavo.
Il piccolo per sentirsi accettato stringeva sempre il giro sul "titti elettrico" intorno a loro per sentirsi accettato mentre quello lo sfotteva.

L'altro amichetto era in silenzio. Le braccia appoggiate sul muretto.
Muove la bocca e i suoi suoni sono a singhiozzi.
Gutturali.
Ma non sono parole.
Grugniti.
Muove la mandibola... la fa roteare quasi intorno al naso...

L'amico continua a cacare il cazzo al bimbo...
- Pafcalì, Pafcalìììììì, Pafclaììììì

Passa Pasqualino:
Il primo urla:
- PAFCALÌÌÌÌÌÌÌÌ !!! PAFCALÌÌÌÌ !!!

E l'altro prende aria in petto. Gonfia il torace.
Scoppia d'aria.
Tira indietro il collo, posiziona la bocca e prende la mira:

SPUAAAAH!

Gli parte una sputazzata esagerata!
La sputazza vola... plana... si muove compatta verso l'obbiettivo.
Il sole riflette i suoi raggi nell'ammasso di luquidi e del polline lo contamina...

Pasqualino si sposta portando la testa al petto... è tardi.

E' un lavaggio facciale.

-Pafcalì, Pafcalìììììì, Pafclaììììì... te si fatt a' doccia!

Il criaturo se ne va piangendo.
I due si ritirano morendo dalle risate.
Io ridevo.
Il papà del bimbo sulla giostra pure.
Il sole rideva.
I girasoli avevano abbassato la testa.

Il rituale mortificante dell'accettazione degli individui nelle dinamiche di gruppo era concluso.
Il motorino, simbolo di potere per un bimbo come la BMW per un maschio, non è servito a molto stavolta.

Che vita j mmerd!
Ma vafancul, è tropp bell!

3.7.05

tre luglio zerocinque: vivere con lentezza

Mi son preparato da figo: jeans a vita bassa, camicia schiattatamente stretta ma che mi rende troppo ormonale.
La mia donna è splendida.

Andiamo nello stesso posto dove Garibaldi e Vittorio Emanuele II appararono l'Italia: Teano.

Parcheggio e poi... silenzio.
Stradine in pietra lavica e sorrise.
Donne con almeno una 3^ abbondante.
Il primo stand è un tendone che per € 3 offre "fagioli, bruschetta e 1 bicchiere di vino". Io ed Elena versiamo i nostri € 3 e condividiamo la pietanza.
La piazza è gremita. Il vento fresco.
Sembra un giorno di settembre.
Le persone sono serene, rilassate.

Il vino... si beve il vino.
Non la coca-cola, la fanta, la red-bull e stronzate del genere.
Si beve il vino.
Il vino non ha un sapore globalizzato.
Ogni bicchiere ha un sapore diverso perchè si trova in un posto particolare della bottiglia.
Ogni bottiglia è diversa perchè era in un posto della botte.
Ogni botte è una pigna diversa, un lavoro diverso.
Mani diverse l'hanno staccata dal ramo, gocce di pioggia diversa l'hanno toccata...

Musici per le strade, donne in costume medievale: si ricercano le tradizioni.
Uno zampognaro è seduto in un angolo, in penombra, una lucerna a gas gli illumina il viso perso su un display di un telefonino: il vecchio e il nuovo che si conciliano in una contrada... in un costume.

Più in là tre uomini vestiti di pulcinella, un pò stanchi: mandolino, chitarra e voce. La maschera spostata sopra la fronte intonano una melanconica:
"Luuuuuna Rossa me parla e' te'!"
Ed è magnifico.

Le loro parole e il suono delle corde si fonde nelle mani di un lavoratore di creta che cra un vaso: lo accarezza, lo modella, lo plasma, lo tocca... vedo nelle sue mani le mie e nella creta il corpo di una donna che si lascia plasmare, che freme, che vive e rivive sotto il tatto dei polpastrelli: la creta è magnifica.

Un ferro da stiro, un liutaio, una zampogna, altro vino. Trippa, prosciutto fresco, logna, formaggio di capra, canti popolari. Voci che stridono, done che passeggiano. Uomini innamorati, io perso.

Io ed Elena beviamo vino.
Saggiamo ancora una bruschetta alle melenzane arrostite.
Siamo persi nell'idillio del gusto di una cucina lenta.
Delle ore che passano lente.
Della musica delle nostre terre
Il vino delle mie lande, le donne dei miei paesi.
Gli uomini vestiti male.
Le macchine e i telefonini che invadono uno spazio che non gli appartiene.

Nessuno parla al telefono.
Questa è vita che va vissuta.
Un vecchietto mi ferma:

- E' na vita ca campu ccà! A' ggente se fà e' case belle e se ne va d'ò centro! Je stongo ccà! Dà na vita. Nunn'aggiu mai pigliatu nu raffreddore. Je n'ummammalo maje. Nuje simme uommini. VERACI!

Stringe la mano in un pugno. Irrigidisce il braccio come a voler rimandare alla figura di un cazzo turgido e grosso.

In queste notti di strada non c'è spazio per la complessità contemporanea: si è maschi e femmine. Uomini e donne.
Si è vivi, parte del mondo.

Si rivive il dialogo perso con se stessi e le proprie radici nei frammenti di un mondo che non c'è più.
Ti senti addosso la virilità di un mondo che si abbacchia.
La sincerità di parole la cui veridicità si è persa.

C'è bisogno di essere vivi.
Di sentirsi maschi.
Vino, prodotti della terra.
Formaggio di latte di mammella di capra e di vacca.
Cosce di porco girate a prosciutto e grasso di scrofa girato a trippa.
Pomodori e melenzani.

Braccia che ammazzano porci e strappano prodotti dalla terra.
Che irrigano frutta e uve.
Piedi di femmine che calpestano uve, uomini che stringono torchi.

La vita si ribalta.
Il telefonino ingrossa le dita... non il cazzo.
In questo spazio-tempo di vita ci sono solo adulti e vecchi.
Di giovani nemmeno l'ombra. Neanche uno.
Giuro su Dio... manco uno...

Torno a casa e accompagno la mia dama sotto casa.

Un sedicenne si schianta con lo scooter in faccia a un palo della pubblica illuminazione: residuo bellico piazzato male come ricordo dell'ultima amministrazione.

Un'altro morto per la finta libertà adolescenziale.
Un'altra ambulanza.
Un'altra notte in pronto soccorso.
Un'altro medico devastato.
Un'altra mamma morta di crepacuore.
Un'altro simbolo di libertà distrutto.

Frangenti di vita pura.
Frangenti di morte.
La vita che ci avvolge.

Domani un altro giorno nascerà...

2.7.05

due luglio zerocinque: puttane, ricuttari e malinquenti


Sveglia alla solita ora: 10 in punto.
Ho un gallo nella testa.
Fortuna non altrove. :)

Sono come al solito in ritardo.
Mia madre mi prepara il caffè, e quando lo bevo seduto con lei è un bel giorno.
Fanculo il ritardo, il momento è sacro.

Parto con la mia CLIO saccheggiata dai vandali (poi un giorno vi racconto il saccheggio della CLIO, ma mò nun ce scassate o' wazz...), Alessandro mi chiama:

- Taz non arrivi? Io stò già qua!
- Pensa, mi ero appena levato il costume da Batman in un paio di minuti il cavallo del vicino si è imbizzarrito ed ho dovuto abbatterlo. No, il cavallo, non il vicino. Come dove? in ufficio E tu ti lamenti? Non hai cuore! Tra 6 minuti e 40 sono lì! (copyleft by PaccMan >http://www.81100.eu.org/paccman <) Arrivo ed Ale è bellissimo: polo, scarpe, pantalone e tutto da solo riesce ad ammaliare due personaggi folli per i quali forse un giorno lavoreremo per qualche giorno (un nuovo pub per i giuvinastri). Uno di questi è agitato, all'improvviso comincia a gridare: -Aggià scassà a' capa a quaccheduno! Me prorono e' mmane!

Io trattendo la risata folle, Alessandro fa pausa meditativa e fa "fronte comune con i manifestanti".

-E' empatia. E' tecnica comunicativa... pigliamo la fatica!

mi dico in silenzio, ma niente da fare, loro vogliono il progetto col palmare che non si scassa nemmeno col martello, alchè gli dico:

- Scusate ma ata fà e' fravecaturi o' ata urdenà e' pizze?
- Si.. avite ragione!

Sorridono.
Sorridiamo.
Ci stringiamo la mano.

Offro un gelato ad Alessandro.
Non ce la faccio con i soldi.
2^ figura di merda in 4 giorni.
Ale ci mette € 50/100.
Ci mangiamo il gelato "Ananas e Frutti di bosco" e mi chiedo:

- Ma in mezzo a tutto stù schifo di palazzi, questi, i frutti di bosco, dove cazzo li prendono?

Mi viene un tizio vicino, un amico(?).
Ha una missione: rifondare rifondazione comunista, vincere le prossime amministrative, cambiare il mondo.

Io mangiavo il gelato, la rivoluzione per me era il "frutto di bosco" nel gelato: gli dico che ho la mozzarella in macchina e che devo andare altrimenti diventa ricotta. Spero mi abbia creduto.

Mi rimetto in macchina ed incontro una tizia che chiede un passaggio.
Una gnocca esagerata.
Abbasso il finestrino con le mani perchè scassato:
- Dove vai?
- Verso ponte autostrada
- Sali

Sale.

- Come ti chiami?
- Giulia.
- Come? Non ho capito?
- Giulia...
- Ah, bel nome! (ci stavo provando con una prostituta)
- Nel mio paese dicono che importante nome, il resto no importante
- Di che paese sei?
- Kosovo
- Ah Kosovo, bello (il kosovo bello?!? Come avessi detto "BAGDAD? Wanderful!" tssk!), quanti anni hai?
Mi guarda e mi fa un sorriso da Dio... è bellissima e mi fa:
- Quanti me ne dai?
- Di cosa?
- Di anni!
- mmm... 24!
- No! Ne ho 26!
- Ah io 25!
- Hihihihhi (ride), sei più piccolo di me!
- Hauahuaahua... simpatica! (stronza)
- Scendo quì
- Già? Dove? Quì?
- Si, c'è anche la mia amica... (un'altra figa)
- Ciao in bocca al lupo per tutto...
- Ciao, grazie.
- De nada... baby!

Scende e io riparto.
Lei corre e attraversa la strada.
Io corro e guardo le strisce di mezzadria.
Guardo l'asfalto: il suo posto di lavoro.
In fondo le avevo dato il passaggio per evitare che qualche stronzo le mettesse le mani addosso lungo il tragitto.

Volevo farla sentire che nonostante tutto lei può essere bella e simpatica, oltre che chiavabile.

Non saprò mai se il messaggio è passato.
Come d'altronde con ogni persona della mia vita.

5 minuti di un passaggio come una settimana in vacanza.
Anni insieme come una serata a bere qualcosa in un maledetto posto "trandy".

Soffriamo di incomunicabilità.

Mi siedo e mi magno la mozzarella... alla faccia della gente del nord.

Un giorno ne spedirò un chilo a Bossi.
Magari mentre la assaporerà avrà un briciolo di titubanza...

naaaaaaaaaaaaaaa
Meglio ca' m'a' magno je!

1.7.05

primo luglio zerocinque: pensieri da mercato.


Amaro in bocca e formiche che si orientano in maniera caotica sui neuroni che sembrano scoperti alle 10 del mattino.

Non c'è caffè. Mia madre non me l'ha preparato.
Il pensiero mi assale: ma che cazzo ci faccio ancora a casa?
No, non stamattina... in generale! ...E in caporale?

hauahauhaua

Boh! Odio l'esercito ma non so darmi una risposta.

E' venerdì e in questo borgo c'è il mercato.
Scendo a piedi.
Risalgo e prendo la macchina.
Fa troppo caldo.

Le scarpe si incollano alla strada ma ho il tempo di salutare al "banco delle olive e delle freselle" una mamma di una mia amica dell'adolescenza... Era l'amica della mia fidanzata.
L'amica della fidanzata rompe sempre le palle. Lei in questo era bravissima.

Le crisi adolescenziali.
La fidanzatina andava a dirle dei miei baci con la lingua... dell'amore (?), così la sua amica veniva da me a dirlo... Ed io...
Io ero troppo preso dalla bici, dalle ciliegie rubate nel mese di giugno... era estate. 93 o forse 94...

Poi un giorno mi lasciò. Michela.
Bionda, bella... all'epoca. E' rimasta come allora: 1 metro e 40.

Quante storie passano in questo fortino di battaglie.
Michela no... non me la diede.

Ma io me la presi. Poi mi denunciarono per sequestro di PATANA.
Me lo ricordo ancora il mio primo processo, col giudice che mi diceva:

- Dove l'hai messa?
ed io...
- Ccà! Venitavella a piglià!

huahauau... 3 anni ai lavori forzati.
Mi costrinsero a fare il gigolò sulla via Appia.

Magnaccia d'un giudice!

Vado in posta, faccio la raccomandata al "Prefetto di Napoli" per l'ennesimo ricorso all'ennesima multa, stavolta buscata alla mostra di ESCHER.
E pensare che la mostra era gratis.

Non mi cacheranno come al solito e pagherò il doppio.

Ma anche oggi dovevo sentirmi un dritto.
Io sono un dritto.