16.7.06

Il mio primo ricordo


Ero appena nato da 8 giorni e stavo nella culla di legno chiara.
Acero, forse betulla o qualche prodotto IKEA lanciato per sondare il mercato preglobale degli anni '80.

Tutte sbarre intorno. Il lenzuolo bianco. io nudo col pesciolino difuori e già percepivo la libertà (esterna a me) come un universo lonatno.

Tutte le donne del rione, vecchie baffute vestite male, facevano andirivieni per guardare il primogenito masculo della famiglia di Napoli trapiantata nel borgo di Musicopoli.

Tutte mi toccavano il pesce e per un momento pensai subito che le donne erano proprio delle gran porche.
Avevo solo 8 giorni e la mia vita sessuale andava a gonfie vele, cazzo.
Oggi, che ho 27 anni, per farmelo toccare devo spendere almeno €30 tra telefono, serata e contraccettivi, e mi sorprendo spesso a riflettere su quanta sapidità racchiuda in sé ciascuna bagascia dell'universo.

Ritorno con gli occhi nella culla e riguardo in faccia tutte.
Maria "la schiattapalluni", Mmaculata "a' scupatora", Annamaria "a' zoccola", Zia Gelsomina e quel mostro di Teresa "a'vajassa".

A solo 8 giorni, già stomacato da quell'universo femminile deforme, mi alzai in piedi e, mi ricordo come fosse ieri, mi maniai il pesce gridando al manipolo di ostriche nude:

- MA JATEVENNE AFFANCULO!!!

Il mio primo ricordo è così.
Tenero.