22.10.05

indeterminatezza


Adesso il cielo borbotta e io sono sereno perchè ho passato un altro pomeriggio a fare niente.
Coltivo di nascosto dagli occhi di me stesso la passione di disobbedire alle mie volontà più banali.

Mangiarmi le unghie.
Perdere peso.
Mettermi in forma.
Studiare.

Disattendo persino alle cose più sciocche.
Riposarmi di più. Leggere di meno. Usare meno il Pc o almeno non usarne 2 contemporaneamente.
Non sovraccarmi di cose che non hanno utilità.

Intanto è cominciato a piovere.
Penso alla parola utilità che gli uomini stessi hanno inventato per dare un senso pragmatico alla loro stessa vita.
Ma l'essenza stessa delle azioni in quanto temporali è sminuita di fornte all'atemporalità del pensiero. Alla non limitata grandezza di una qualunque cosa. All'impossibilità di determinare la grandezza di qualunque cosa.
Ogni cosa è indeterminata. Il peso. La forma. La vita. Il giorno. L'anno. La quantità di sperma in un'eiaculazione notturna mentre si guarda un porno censurato di inderminata durata.

Tutto è indeterminato. O impossibile.
La pioggia. Ma soprattutto le previsioni del tempo.

Mò basta. Mi ho cacato il cazzo.