26.5.08

ventisei maggio


Quella sera ero stanco.
Presi su le giacche lasciate lì da quell'inverno ancora in fondo alla strada e le portai al lavandaio per sei euro.
Ebbene, d'improvviso un futile senso di utilità economica mi pervase, feci in tempo ad ingurgitarlo con l'ultimo sorso di Peroni prima che il sole tramontasse. Prima che anche quel giorno finisse sulla ferraglia ossidata degli altri giorni accatastati dentro l'armadio quattrostagioni.


Tirai via dai cassetti il pigiama a righine da geleoto al sapore di naftalina. Ci ficcai dentro le cosce e le braccia e mi addormentai, come ogni sera, dopo un orgasmo atoprodotto che staccasse il senso di solitudine da dosso per lasciarlo dormire lì, accanto al mio fianco rigirato sul letto a due piazze.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Da soli ,la vita è vuota e pesa di piu'... ma consolati ,a volte si è soli ,anche se qualcuno ti dorme al fianco

Lucia Cirillo ha detto...

Commetti un grave errore di metodo: il letto a due piazze :)

Anonimo ha detto...

Si è vero il letto a due piazze è troppo grande, una volta ho trovato mia moglie insieme ad un altro a dormire affianco a mè, e non me ne ero nemmeno accorto.