15.8.08

noidue




Ti ho amato
fino a piangere di nascosto
guardando le mani ficcarmisi'n gola
e strappare una ad una
ogni vena
per quanto desiderio mi consumasse.

Ho bramato la tua carne nelle sere di ottobre
nei giorni di novembre
nel ghiaccio di dicembre
nel vento di gennaio
nelle lame di febbraio
nel polline di marzo
nella tiepidità degli aprili
nei maggi che strizzavano vasi sanguigni
nei lugli della postadolescenza e della giovinezza
negli agosti dei nostri lunghi viaggi, dei tuoi onomastici.

Nei settembri profumati di libri ho cercato il non confine
dei nostri corpi
bagnati delle nostre lacrime.

Ed ora che mi sento diverso
mi vedo cosumato.
E mi sento morto.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Ho amato anche io, continuo ad amare e a piangere di nascosto. Sto per morire, ma voglio vivere.

Anonimo ha detto...

Disse Socrate ad un discepolo che gli chiedeva se sposarsi o restare scapolo: "Fai come vuoi, in entrambi i casi te ne pentirai".

Suvvia Taz, prima o poi dovevi farla una scelta...